mercoledì 30 novembre 2022

La tecnologica Lombardia ha un Cuore Verde:La Val Grande, chiusa tra le montagne dell'Ossola, il bacino del Lago Maggiore e la Valle Cannobina.

 


 



Questa zona è stata abitata fin da tempi lontanissimi, come provano i ritrovamenti archeologici, risalenti 

almeno all’età del Ferro, come il Mascherone Celtico di Vogogna tuttavia, dato l’aspetto impervio, 

è stata gradatamente abbandonata dagli abitanti, rimanendo solo un paradiso naturale per i visitatori.



              Il Mascherone di Vogogna, che raffigura la divinita’ celtica delle acque salutari.



Già 1989 un decreto del Ministero dell'Ambiente individuava la Val Grande come zona di importanza

 naturalistica internazionale e finalmente con la legge n. 394 del 1991 veniva istituito il “Parco 

Nazionale Val Grande”, che comprendeva i seguenti 

comuni: Beura CardezzaCaprezzoCossognoCursolo,OrassoIntragnaMalescoMiazzina

Premosello  ChiovendaSan Bernardino VerbanoSanta Maria MaggioreTrontano, a cui 

successivamente si aggiunsero: Aurano e Vogogna

Il cuore di questa valle rappresenta dunque un meraviglioso territorio, in cui ammirare 

spazi sconfinati, luoghi selvaggi e incontaminati dalla presenza dell'uomo, che tuttavia in tempi 

antichissimi è stato ben presente qui, lasciando tracce assai significative, come le numerose 

incisioni rupestri, tra cui le famose ”coppelle”, incisioni a forma di coppetta, scavate su rocce 

e massi e collegate tra loro da canaline, anch’esse incise nella pietra viva, la cui funzione, 

certamente sacrale, non è ancora completamente chiarita.

Ma accanto a questo eden naturale esistono tanti paesi in cui rimangono i ricordi delle 

antiche tradizioni, innanzi tutto quelle alimentari rappresentate dai formaggi, dei formaggi, 

gustoso ricordo sempre attuale della vita pastorale.

Tra di essi ne citiamo due: Bitto e Casera, ambedue DOP.

Il Bitto è fatto tradizionalmente in alpeggio (quindi solo da giugno a settembre): subito dopo

 la mungitura, di vacche e capre, che vivono al pascolo.

La mungitura avviene nei “calecc”,tipica costruzione in pietra, ricoperta da un telo, che serve 

anche da ricovero per i pastori.

Il latte, mescolato nelle giuste quantità, (latte di capra 10-20%) viene posto nella “culdera”

(grande paiolo in rame) e riscaldato; si aggiunge poi il caglio di vitello per la coagulazione; 

la massa di latte coagulato detta cagliata viene poi rotta finemente.

Dopo questa operazione la “culdera” viene rimessa sul fuoco a legna e portata alla temperatura

 finale di 50-52°C,.

Raggiunta questa temperatura, il casaro estrae la pasta di formaggio attraverso un telo in lino e 

la pressa nelle fascere in legno circolari di diametro regolabile di circa 50 cm. La pasta pressata 

dentro le “fascere” viene posta su un piano in legno leggermente inclinato che permette al siero 

presente nel formaggio di defluire attraverso canaline di scolo. Avviene poi la salatura (a secco 

o in salamoia) e la maturazione, che avviene inizialmente nello stesso “calecc”, poi prosegue a valle.

La stagionatura minima è di 70 giorni, ma le forme possono essere lasciate a maturare anche 

per diversi anni, senza che siano alterate le caratteristiche organolettiche e strutturali del formaggio.

Il Bitto DOP si presenta con una crosta di colore giallo paglierino e una pasta compatta dal bianco

 al giallo paglierino. A seconda della stagionatura è presente occhiatura rada a occhio di pernice.

 Il sapore è dolce e delicato. Con l’invecchiamento il Bitto DOP acquista maggiore compattezza, 

diventa fondente al palato ed acquisisce un gusto più forte e aromatico.

Casera E’ il formaggio tipico della Valle. Viene prodotto con puro latte di vacca con una 

tecnica simile a quella del Bitto. La stagionatura è almeno 70 giorni, dopodiché viene marchiato 

a fuoco. È un formaggio semigrasso a media e breve stagionatura, da tavola. Se stagionato

 l'intensità aromatica e l'odore sono mediamente intensi.


martedì 29 novembre 2022

SI CHIUDE CON GRANDE SUCCESSO A PIACENZA L’11º MERCATO DEI VINI DEI VIGNAIOLI INDIPENDENTI

 

 

Edizione record per la manifestazione targata FIVI e Piacenza Expo, giunta all’11a edizione e ormai fondamentale appuntamento per appassionati e operatori, con 870 Vignaioli e 24mila ingressi distribuiti nei tre giorni. Presentato il Dossier Burocrazia: i Vignaioli Indipendenti chiedono semplificazione, efficienza e proporzionalità.
Si chiude con grande successo l’undicesima edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti, svoltasi il 26, 27 e 28 novembre 2022 a Piacenza in collaborazione con Piacenza Expo: un’edizione da record, che conferma ormai l’importanza e la centralità di questo evento nel mondo del vino italiano.
A parlare sono i numeri, con 24mila ingressi totali (+ 20% rispetto all’edizione 2021) e 870 Vignaioli presenti.
Ph. Mauro Fermariello – Wine Stories
La scelta di dedicare ai banchi d’assaggio tutti i tre padiglioni della fiera e la costruzione di una tensostruttura per ospitare la ristorazione è risultata vincente, consentendo non solo di dare spazio a tutti i Vignaioli che ne hanno fatto richiesta, ma al contempo di creare uno spazio che, oltre alla funzione ristoro, si è rivelato ulteriore luogo di confronto e di assaggio.
Ph. Mauro Fermariello – Wine Stories
“Per noi Vignaioli il Mercato non è una semplice fiera: è la manifestazione tangibile della nostra identità associativa e un momento fondamentale di aggregazione e incontro, cresciuto negli anni in modo armonico” dichiara Lorenzo Cesconi, presidente FIVI. “Abbiamo vinto un’altra sfida: dopo aver superato le difficoltà della pandemia con l’edizione 2021, quest’anno abbiamo voluto dare spazio a tutti gli associati interessati a partecipare, sfruttando tutti gli spazi disponibili e potenziando i servizi, grazie alla collaborazione con Piacenza Expo. Il pubblico ci ha dato ragione, partecipando al Mercato con entusiasmo e curiosità, dimostrando di riconoscere in questa manifestazione i valori che ne stanno alla base: qualità, artigianalità e trasparenza. Siamo molto felici anche per aver potuto accogliere al Mercato molte presenze istituzionali, con il gradito ritorno del vice Presidente del Senato, Gian Marco Centinaio, la visita del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alessio Butti e la presenza all’inaugurazione dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Alessio Mammi”.
 
Comune denominatore del Mercato si conferma la qualità, sincera e senza orpelli, trasmessa al pubblico dai Vignaioli attraverso i loro vini, in un ambiente dall’allestimento essenziale dove l’assegnazione della posizione nei padiglioni è frutto - nella piena filosofia FIVI di eguaglianza e democraticità - di un’estrazione casuale.
Soddisfatta anche Piacenza Expo, con la responsabile di manifestazione Alessandra Bottani: “Abbiamo alzato l’asticella ancora una volta e abbiamo raggiunto un nuovo successo grazie a un’esperienza decennale e a una collaborazione e sinergia ormai consolidate tra FIVI e Piacenza Expo”. Il Direttore Sergio Copelli ha aggiunto che “Piacenza si conferma così una destinazione ideale per eventi come il Mercato dei Vini. In questa ultima edizione sono cresciuti anche gli eventi collaterali sul territorio in grado di completare l’esperienza che i visitatori possono fare in città e provincia.”
Dal lato del pubblico, in questa edizione 2022 si è visto un aumento di interesse da parte degli operatori di settore, in particolare ristoratori e enotecari: ma quello che emerge ormai in modo evidente è la presenza di un visitatore consapevole, che conosce lo spirito dei Vignaioli Indipendenti, ne apprezza i vini e trova quindi nel Mercato dei Vini un evento ideale. Il boom di attività sui social media, con la condivisione di migliaia di foto e video, è un’ulteriore dimostrazione di questa fortissima adesione, così come il grande successo delle classiche magliette FIVI, tra cui la più gettonata non a caso è quella legata alla battaglia contro la burocrazia: “Burocrazia. Nuoce gravemente alla salute”.
Ph. Mauro Fermariello – Wine Stories
Quello della burocrazia è stato infatti uno dei principali temi di discussione all’interno della consueta Assemblea annuale dei soci, che si è svolta la mattina del terzo giorno di Mercato e si è conclusa con la consegna del Premio “Leonildo Pieropan” 2022 a Costantino Charrère, Vignaiolo in Valle d’Aosta e primo presidente di FIVI.
(Da sinistra a destra) Lorenzo Cesconi, Presidente FIVI, Imelda, moglie di Costantino Charrère, Saverio Petrilli
Ph. Mauro Fermariello – Wine Stories
Si è parlato di SIAN (Sistema Informativo Agricolo Nazionale), con la richiesta che questo diventi la carta d'identità di riferimento per il Vignaiolo nei confronti di tutti gli Enti certificatori e di controllo, e l’attuazione, necessaria con molta urgenza, del registro unico dei controlli ispettivi (RUCI), oltre a controlli proporzionali alla produzione. Sempre più attuale quindi lo slogan lanciato da FIVI sul bisogno di un sistema realmente digitale e non solo digitalizzato.
Ph. Mauro Fermariello – Wine Stories
La FIVI dà appuntamento al 6 maggio per “Il Sabato del Vignaiolo”, evento diffuso su tutto il territorio italiano, organizzato dalle Delegazioni FIVI per incontrare il pubblico direttamente in campagna e in cantina, lì dove i Vignaioli Indipendenti operano ogni giorno.

lunedì 28 novembre 2022

IL NATALE NELLA GRECIA GOURMET DI VASILIKI KOUZINA

 



Il ristorante milanese di Vasiliki Pierrakea crea un menù ad hoc e una selezione di cadeaux da mettere sulla tavola delle feste per un viaggio sensoriale dal sapore ellenico

  In occasione del Natale, Vasiliki Kouzina - ristorante greco con fantasticherie mediterranee e balcaniche in via Clusone 6, a Milano - celebra la buona cucina e il valore della convivialità, tipico delle feste, con un menù speciale da degustare nell’atmosfera raffinata di “casa Vasiliki”. Non mancano tante proposte gourmet da regalare o regalarsi: dai dolci natalizi ai piatti tradizionali fino ai voucher regalo, il pensiero perfetto per portare un po’ di Grecia sulla tavola delle feste.

 

Il menù inedito elaborato da Vasiliki Kouzina per questo Natale è pensato per un momento di condivisione all’insegna dei sapori ellenici declinato in quattro diversi piatti. Si parte con il patè di fegatini accompagnati da crumble di Melomakarono, dolce secco che è un grande classico della tradizione, e pan brioche caramellato, per un gioco unico di sapori contrastanti. A seguire, la zuppa di zucca con castagne caramellate, pancetta di Salonicco e tartufo, tipico della stagione. Si prosegue con l’anatra croccante con purea di topinambur, barbabietole marinate e salsa di spezie elleniche, con possibilità di modifica con il saporito baccalà cotto a bassa temperatura o, in alternativa, il risotto alla barbabietola, per accontentare anche i vegetariani. Dulcis in fundo, torta di noci con soffice crema alla vaniglia, mele caramellate e gelato alla cannella. Il menù è disponibile per tutto il mese di dicembre per allietare il periodo delle feste.

 

Per chi invece desidera comporre in autonomia la propria box in base alle proprie preferenze, Vasiliki ha pensato a una versione con packaging in cartone personalizzato, da riempire con delizie greche a scelta tra vini, olio, olive e dolci natalizi tipici come i Kourabiedes (in italiano “piccola cosa straniera”) - biscotti a forma di mezzaluna con mandorle e zucchero a velo, ideali per scaldare i freddi pomeriggi di dicembre con una buona tazza di tè - o i Melomakarono, dalla tipica forma a uovo, a base di farina e olio d’oliva, la cui nota dolce viene esaltata da miele, cannella e cognac Metaxas.

 

Da assaporare nel comfort di casa, per Natale Vasiliki Kouzina porta in tavola i “must have” delle feste della tradizione ellenica, disponibili su prenotazione. Tra questi, la Moussaka, una valida alternativa alla lasagna della mamma, e la Torta tradizionale, ripiena di erbe selvatiche e feta. Immancabili le proposte dolci, con ricette diverse dal solito panettone, ma non meno golose. Tra queste, la Karidopita, gustosa torta alle noci, friabile e profumata, per un risveglio o per una merenda speciale, e la Vassilopitaanche conosciuta come Torta del Re. Secondo un’antica tradizione questo dolce viene mangiato a Capodanno come buon auspicio. Il segreto? Al suo interno è nascosta una moneta portafortuna per chi la trova.

 

Per un viaggio gastronomico in Grecia, ma senza prendere aerei, la soluzione è infine la gift card di Vasiliki Kouzina, da spendere presso il ristorante per un'esperienza dal sapore autenticamente ellenico o, in alternativa, acquistando prodotti “100% made in Greece”, in vendita in loco, per sorprendere amici e parenti durante le feste.

 

È possibile acquistare o prenotare il regalo di Natale direttamente presso Vasiliki Kouzina, contattando telefonicamente il ristorante o scrivendo a vasiliki@vasilikikouzina.com.

 

Menu Natale: € 50 con un calice di bollicine Amalia Brut Tselepos

Moussaka: € 80 per 6 persone; € 100 per 8 persone

Torta tradizionale: € 60 per 6 persone

Vassilopita e Karidopita: € 30

 

 

Vasiliki Kouzina

Al civico 6 di via Clusone Vasiliki Kouzina è un piccolo luogo incantato nel cuore di Milano, un ristorante di cucina greca con fantasticherie mediterranee e balcaniche. L’ambizioso progetto, inaugurato il 10 aprile 2016, nasce dall’anima nomade della proprietaria Vasiliki Pierrakea, la quale ha cominciato a lavorare come cuoca a domicilio, maneggiando materie prime greche di qualità nelle cucine altrui e proponendo piccoli catering di cucina ellenica contemporanea. Proprio davanti ai fornelli e intorno alla tavola Vasiliki ha realizzato il suo profondo desiderio di dedicarsi alla gastronomia sfidando la propria manualità e creatività con l’obiettivo di offrire ai suoi ospiti una Grecia inedita e soprattutto buon cibo.

Dall’estate 2018, a fianco di Vasiliki nel ruolo di collaboratore e consulente, lo chef greco Gikas Xenakis, premiato come miglior cuoco greco 2020 dalla guida Gault & Millau e impegnato con lei in un incessante e profondo confronto per raccontare attraverso i piatti di Vasiliki Kouzina la contemporaneità della cucina greca.

 

Contatti

Indirizzo

Via Clusone, 6 | 20135 – Milano

Orari

Dal martedì alla domenica, dalle 12.30 alle 15.30 e dalle 18.00 alle 22.00

Info e Prenotazioni

Telefono: 02 94381405 • Whatsapp: 3383615018

E-mail: vasiliki@vasilikikouzina.com

È disponibile il servizio di delivery e take-away.

vasilikikouzina.com • shop.vasilikikouzina.com


sabato 26 novembre 2022

IL FORMAGGIO DI FOSSA di San Marino

 


Il Formaggio di Fossa è ottenuto dal latte sammarinese con aggiunta di caglio sale e fermenti stagionati per 70 giorni circa . Successivamente viene posto nelle fosse di Sogliano. E' ideale per condire primai piatti o da gustare con confetture o miele dal sapore inteso e deciso.



Il Formaggio di Fossa è un formaggio stagionato prodotto tradizionalmente in Romagna, e si chiama così perchè veniva infossato per tre mesi durante l’estate in modo da poter essere utilizzato d’inverno. Durante i tre mesi di stagionatura, il formaggio infossato subisce una rifermentazione che gli conferisce un’aroma e un gusto intensi. In cucina può essere grattuggiato sulla pasta o abbinato a miele e fichi. E’ considerato un prodotto di eccellenza romagnola già dal Settecento.



Le ultime due domeniche di Novembre e la prima domenica di Dicembre, Sogliano al Rubicone ospita la Fiera del Formaggio di Fossa.


Quest’anno la 47esima edizione si svolge nelle domeniche 20 e 27 novembre e 4 dicembre 2022.


"Formaggio a pasta dura- racconta il giornalista Gianluigi Pagano-, ottenuto con latte vaccino intero pastorizzato, con una maturazione superiore a 60 giorni e fermentazione di tipo mesofilo. La maturazione continua in fosse di tufo chiuse, dove il formaggio rimane per circa 90 gg. Il prodotto deve essere conservato in frigo da 2°C a 4°C .La data di scadenza è di 365 giorni dal momento della sfossatura."


venerdì 25 novembre 2022

Eurovinum – I vini della famiglia Ceotto all'11° Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti a Piacenza

 


 





Da novembre la rete Borghi d'Europa proporrà a Susegana alcuni appuntamenti sui temi 

storici e culturali che richiamano i Percorsi Internazionali, presentati nella sede del 

Parlamento Europeo a Milano, nell'aprile del 2019.


Ogni anno, all'interno del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (patrocinato dalla 


IAI -Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale 

nella Regione Adriatico Jonica), si tiene l'incontro dei delegati dei Paesi e delle regioni 

che partecipano alle diverse iniziative di informazione.



Il Comune di Susegana aveva concesso il proprio Patrocinio alle iniziative di informazione 

della rete dei borghi europpei del gusto nel 2012, in occasione della rassegna 

informativa 'StoriediPiave, Racconti di identità' e nel 2015, per l'iniziativa Laboratorio d'Europa.



Così i giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa avevano conosciuto i vini e la storia 

della Società Agricola di Paolo e Mauro Ceotto di Colfosco, aderente alla Fivi 

(Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti).



Pietro Ceotto verso la fine degli anni '60 si affranca dalla mezzadria e inizia un nuovo

 percorso che lo porta a realizzare una cantina, costruendo le botti per il vino con le proprie 

mani.


Pietro trasmette al figlio Paolo la passione per questo mondo : alla fine degli anni '90 

l'azienda ha già una forte impronta viticolo-enologica.



Mauro, il figlio di Pietro, si diploma all'Istituto per la Viticoltura e nel 2005 si laurea 

in Scienze e Tecnologie Agrarie alla Università di Udine.

Il fratello Dario si dedica alla cura dei vigneti.

Così, quando Borghi d'Europa decide la visita al Mercato dei Vini di Piacenza a 

fine novembre, i giornalisti il'azienda Ceotto viene inserita nelle tappe di conoscenza 

e valorizzazione del pianeta FIVI.


“Parlare dei vini Ceotto per parlare di Colfosco, dei suoi campi, di filari al sole, di verdi 

colline, di quei castelli e paesaggi che cinque secoli fa Cima da Conegliano mise 

come sfondo alle sue tele, paesaggi ancora riconoscibilissimi nella loro armonia e 

che provocano le stesse suggestioni, ancor più ora che il territorio delle colline del 

Conegliano e Valdobbiadene è rientrato, con l’UNESCO, tra i patrimoni dell’Umanità.

Dal Castello di San Salvatore è un lento degradare di colline verso il Piave, quelle verdi

 colline dove da oltre cinquant’anni opera l’Azienda Agricola Ceotto nel rispetto 

della secolare tradizione vitivinicola veneta. Oggi l’Azienda estesa su una superficie di 

11 ettari produce vini da uve Glera, Verdiso, Verduzzo Trevigiano, Chardonnay, Merlot, 

Cabernet sauvignon e Marzemino.”

E, in particolare, il vino col fondo in una esperienza che la famiglia condivide con altri 

produttori del territorio : sotto il nome ColFondo Agricolo, per proteggere la tradizione 

dei rifermentati in bottiglia delle colline trevigiane. “Un progetto che unisce i nomi 

di alcuni viticoltori, e delle rispettive aziende, con l’ambizione di portare lontanissimo 

– sì, anche sulla Luna – il vino della loro tradizione contadina. Un vino longevo che 

non ha paura di invecchiare, nemmeno in bottiglia.”



giovedì 24 novembre 2022

Arriva a dicembre la nuova edizione di CANTINE D'ITALIA 2023 GUIDA PER L’ENOTURISTA

 


 


A Milano giovedì 1 dicembre l’evento di presentazione e premiazione

 

 

Esce a inizio dicembre Cantine d’Italia 2023, la Guida per l’Enoturista a cura di Go Wine.

L’evento di presentazione e premiazione si terrà giovedì 1 dicembre a Milano presso l’Hotel Melià.

Un evento dedicato alle 830 cantine italiane complessivamente segnalate in Guida. Nel corso della serata verranno consegnati 8 Premi Speciali e 251 Cantine riceveranno il riconoscimento de “L’Impronta Go Wine”, assegnata a coloro che hanno ottenuto il più alto punteggio complessivo nelle valutazioni su Sito, Accoglienza e Vini.

 

Una Guida che valorizza la grande accoglienza italiana in cantina e rappresenta un riferimento per i molti enoappassionati e curiosi che non amano solo degustare buoni vini, ma sono interessati a camminare parti dell’Italia per conoscere dove i vini nascono e dove molti uomini e donne del vino realizzano i loro sogni e progetti.

 

La Guida privilegia il tema del racconto per condurre il lettore a conoscere meglio cosa si cela dietro un calice di vino: storie di uomini e donne del vino, storie di famiglie italiane innamorate della loro terra, investimenti lungimiranti da parte di uomini che hanno deciso di dedicare parte della loro vita a favore di un’idea di vino.

 

Qualche anticipazione: Cantine d’Italia 2023 si presenterà con una copertina flessibile rinnovata, 830 cantine complessivamente selezionate, 251 Impronte d’eccellenza per l’Enoturismo, oltre 4.550 vini segnalati, circa 1.600 indirizzi utili per mangiare e dormire.

 

Il volume, che privilegia il tema della narrazione, si aprirà con dieci interviste a uomini e donne del vino, esponenti di cantine selezionate in Guida.

 

Intervengono alla conferenza di presentazione i giornalisti Armando Castagno e Andrea Grignaffini, Luca Ferrua (Direttore de Il Gusto); firmano i tre interventi introduttivi alla Guida e converseranno con Massimo Corrado, presidente della Associazione Go Wine, curatore della redazione del volume; a moderare i lavori sarà il giornalista Antonio Paolini (Gambero Rosso). Seguirà la consegna dei riconoscimenti e dei Premi Speciali

A seguire, dalle ore 18.30, la degustazione straordinaria dei vini Top, delle cantine premiate con il riconoscimento de L’Impronta.

 

La degustazione si svolge con prenotazione obbligatoria a stampa.eventi@gowinet.it.

 

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Dove e quando

Milano, giovedì 1 dicembre 2022

Hotel Melià - Via Masaccio 19

 

Programma

Ore 17.00: presentazione della Guida e assegnazione dei Premi Speciali

Intervengono: Massimo Corrado, Presidente Go Wine; i giornalisti Armando Castagno, Andrea Grignaffini e Luca Ferrua; modera Antonio Paolini, giornalista.

Ore 18.30-22.00: apertura del banco d’assaggio al pubblico di enoappassionati e ospiti dell’evento.

 

Costo della degustazione ai banchi d’assaggio è di € 25,00.    

Riduzioni: € 18,00 Soci Go Wine; € 22,00 associazioni di settore.

 

L’ingresso sarà gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al banco accredito della serata (l’iscrizione a Go Wine sarà ritenuta valevole sino a tutto il 31 dicembre 2023).

 

Per info e prenotazioni scrivere a stampa.eventi@gowinet.it

 

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La Guida Cantine d’Italia 2023 è edita dall’associazione Go Wine e nasce da un’idea di Massimo Corrado che ne cura il coordinamento e la direzione editoriale. Conferma l’impegno dell’associazione volto ad affermare, anche attraverso la Guida, i principi ispiratori dell’attività associativa. La redazione Go Wine cura la redazione di tutto il volume e del repertorio delle cantine selezionate, con i contributi e le segnalazioni di giornalisti e delegati Go Wine in Italia.

 

Le 830 cantine presenti nel volume sono state scelte in base all'esperienza diretta.

Per ogni cantina una pagina ricca di notizie: dall’anagrafica aziendale ai dati sulla produzione, ai referenti interni da contattare; dai giorni e gli orari di visita alle informazioni stradali; dal racconto delle suggestioni che la cantina e il suo contesto offrono al visitatore a una serie di utili appunti sui vini aziendali con indicazione del vino top e degli altri vini da conoscere.

Ogni cantina è presentata attraverso una valutazione in stelle (su scala 5), suddivisa nei tre aspetti che sono ritenuti rilevanti dalla Guida: il sitol'accoglienza e i vini.

Resto confermato lo spirito dell'opera: spingere l'appassionato a viaggiare per conoscere il fascino del territorio del vino italiano attraverso il racconto di molti suoi interpreti d'elezione.