lunedì 20 dicembre 2021

A Milano nel 2022 le iniziative di 'Europa,il Buon Paese'

 

 


E' dal 2014 che Borghi d'Europa propone a Milano le esperienze di territori europei poco conosciuti, per favorirne la conoscenza e la valorizzazione, al fine di 'informare chi informa'.

Milano,Vetrina del Gusto 2022 ospiterà :

- le iniziative d'informazione della Tavola Europea d'informazione verso Nova Gorica-Gorizia,Capitale europea della cultura 2025 ;

- i borghi europei ed italiani, come 'atto' in cui far confluire tutte le molteplici esperienze

dei progetti territoriali ;

- la riscoperta di luoghi di una Milano poco conosciuta ;

- la riscoperta di luoghi di una Lombardia inedita.

Il progetto vuol restituire a Milano il ruolo di crocevia della cultura europea, autentica capitale

dell'informazione.

Patrocinio :



IAI (Iniziativa Adriatico - Jonica)

Forum Intergovernativo per la Cooperazione regionale nella Regione adriatico - jonica



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mercoledì 15 dicembre 2021

LOCALI STORICI MENEGHINI: L’OSTERIA DEL TRENO E LA TRATTORIA SAN FILIPPO NERI




Tra i vari luoghi del gusto milanese, un ruolo importante e assolutamente tangibile è rappresentato da alcune osterie e trattorie, impregnate di sapori autentici, tradizione e convivialità.

Oltre agli storici e rari Trani di origine pugliese, Milano conta diversi altri luoghi del gusto tipico cittadino e regionale come l’Osteria del Treno in Via San Gregorio e la Trattoria San Filippo Neri in Piazza Precotto.

L’Osteria del Treno è dal 1989 una realtà d’eccellenza della gastronomia milanese, grazie a una cucina locale (e stagionale) più snella e rivisitata in chiave moderna e a una ricerca meticolosa di ingredienti e materie prime provenienti da piccole aziende agricole. La carta dei vini?Bella ricca e diversificata!

Una nota a parte la merita la splendida Sala Liberty dell’Osteria del Treno: una grande sala ottocentesca, affascinante e caratteristica, che oggi viene valorizzata ospitando eventi speciali o ricorrenze, come l’ottimo appuntamento targato Gambero Rosso e mirato a promuovere i Primitivo di Manduria  del Consorzio di Tutela Dop omonimo.

Altro locale storico, ma completamente diverso dall’Osteria del Treno è la Trattoria San Fillippo Neri a Precotto, davanti alla fermata della metropolitana: ambiente più rustico e popolare, con il patio del cortile pergolato che una volta comprendeva pure il campo da bocce e richiama tanta convivialità.

Al San Filippo Neri si mangiano a prezzi onesti pietanze lombarde (come i pizzoccheri valtellinesi e la cotoletta alla milanese) e grandi classici della cucina italiana (come bucatini cacio e pepe e il goulasch piccante di manzo con polenta), che si possono anche ordinare e ritirare d’asporto, visto che la Trattoria vanta anche una Rosticceria/Gastronomia situata accanto.

Entrambi i locali sono stati visitati da Borghi d’Europa, che continuerà a raccontare realtà meno conosciute, ma ricche di tradizione e cultura del gusto.

Così va bene!


martedì 23 novembre 2021

“I Liquori della Tradizione Italiana”: un patrimonio da amare

 


Grazie alla grande attenzione che il Gruppo Montenegro ha sempre riservato alla valorizzazione dei prodotti storici della liquoristica italiana, alcuni tra i più famosi marchi come Maraschino Buton, Nocino Benvenuti, Coca Buton, Rabarbaro Bergia, Oro Pilla e Grappa Libarna sono confluiti nel portafoglio Montenegro e adesso fanno parte della Collezione “I Liquori della Tradizione Italiana”.

Sarebbe un delitto non valorizzarli come meritano, perché, si tratta di prodotti di grande qualità ed ancora attualissimi, che possono essere riproposti, magari con miscelazioni originali, acquistando così nuovi “aficionados”.

Per verificare questa impressione mi sono recato al Baratie, cocktail-bar e trattoria, che ha recentemente aperto a Milano, attratto dallo strano nome, che ho poi saputo derivare dal mondo dei manga (Baratie è il ristorante galleggiante di One Piece).

Il locale è veramente originale, come del resto il nome stesso, in quanto unisce all’atmosfera conviviale e tipica delle osterie tradizionali una tecnica di miscelazione ed una cucina attualissima.

Mi ha accolto Jack, alias Giacomo Sacchetti, il fantasioso Bartender, a cui ho timidamente chiesto se conoscesse questi antichi/modernissimi liquori.


Il Bartender Jack nel suo regno


Mi ha guardato un po’ di traverso, poi mi ha offerto un cocktail veramente delizioso:

MEDITERRANEO

  • Maraschino Buton 1 parte

  • Limone 1 parte

  • Vodka 2 parti

  • Rametto di rosmarino

Appena ho avvicinato le labbra al calice è successo un evento strano: una specie di déjà-vu, e mi sono visto da giovane, in una chiara giornata di dicembre, mentre, chino sulle sudate carte della mia tesi, per cercare di non mandare il cervello in ebollizione, bevevo un bicchiere di neve (allora si poteva!), aromatizzata al Maraschino Buton, che d’inverno era la mia bevanda ideale: certamente non troppo alcolica, visto le proporzioni neve-liquore, ma piacevole e stimolante.

Questo era il liquore preferito di mia madre, ma che anche mio padre non lo disdegnava, tanto che la bottiglia del Maraschino Buton, con il suo inconfondibile rivestimento di paglia, era sempre presente nel mobiletto-bar di casa.

Cocktail “Mediterraneo”

Era allora di gran moda perché poco alcolico (32°) e grazie al suo gusto morbido e piacevole, unito al delizioso profumo di marasca.

Va notato che, se è vero che l’origine del liquore è dalmata, questo rappresentava magnificamente i sapori ed i profumi delle nostre marasche!

Mentre rivivevo questi piacevoli ricordi, la voce di Jack mi richiamò alla realtà e gli confermai che trovavo squisito il suo cocktail, mentre fra me cercavo di isolare l’aroma del maraschino, che era un po’ come la voce di un primo violino che il Maestro concertatore Jack aveva magistralmente accordato a quelle degli altri componenti della sua orchestra liquoristica.

La vodka dava la struttura, mentre il maraschino ed il limone, davano una sfumatura agrodolce, fondendo i loro aromi, che si univano a quello finale del rosmarino.

Ho scoperto con gioia che esistono ancora tante cose buone che mi incantavano in gioventù e debbo essere grato al Maestro Jack che mi ha guidato a questa scoperta.

Dunque ho incontrato un vecchio amico: il Maraschino Buton, trovandolo più in forma che mai e ciò non può che far piacere; ora mi ripropongo di ritrovare anche gli altri componenti della collezione “I Liquori della Tradizione Italiana” e vedere come siano oggi rivissuti e degustati.

Gianluigi Pagano


https://comunicareperesistere.blogspot.com/2021/11/i-liquori-della-tradizione-italiana-un.html

https://ilbuonvivere.blogspot.com/2021/11/i-liquori-della-tradizione-italiana-un.html

https://specialeitaliadelgusto.blogspot.com/2021/11/i-liquori-della-tradizione-italiana-un.html


La lingua di maiale in Veneto e in Friuli – Le tradizioni cucinarie a Milano

 




Abbiamo avuto già modo di dire la lingua di maiale appartiene alle frattaglie, quindi è più economica della carne della prima categoria. Tuttavia, per le sue proprietà utili, non è inferiore alla carne, ma in qualche modo lo supera addirittura. Pertanto, il contenuto calorico della lingua di maiale è molto più basso del filetto di maiale, del collo o di altra parte, e la composizione non è meno ricca. Il linguaggio contiene aminoacidi, vitamine, oligoelementi in quantità significative. Il prodotto è considerato dietetico. Le proprietà benefiche e il gusto piacevole della lingua di maiale a un costo relativamente basso lo hanno reso uno dei cibi popolari, e molte casalinghe conoscono diversi modi per cucinare la lingua di maiale per renderla gustosa, saporita e mantenere i suoi benefici.


Emanuele Spader (Salumificio Sopader,Mosnigo di Moriago della Battaglia) propone nel suo personalissimo catalogo

la lingua salmistrata cotta a bauletto.

Nel vicino Friuli esiste poi la tradizione del linguale.

Annota Loris Pantarotto : “Il linguale è un prodotto tipico friulano, che costituisce una variante del musetto: al suo impasto, infatti, si aggiunge la lingua intera del maiale, speziata e insaporita. Dopo una lenta bollitura si presenta con una consistenza morbida e gelatinosa, un profumo delicato e speziato e, al palato, l’inconfondibile carattere nostrano del musetto.


L’impasto è un macinato medio, preparato con carne magra della testa, la cotenna e il grasso guanciale.Lo condiamo con sale, pepe, vino, aglio, cannella, chiodi di garofano e coriandolo. Lo insacchiamo con budello naturale. “

“A Milano la lingua si è sempre fatta a spezzatino: cotta per un’oretta, poi tagliata a dadini e lasciata cuocere in casseruola con patate e piselli, e, quando c’erano, anche i funghi” questa la ricetta che Mauro Brun consiglia ai suoi clienti. Ma è vero anche che quando parliamo di lingua alla milanese, parliamo di una sorta di cotoletta rivisitata. Per prepararla basta salare bene la lingua dopo averla spellata, lasciarla riposare un’oretta avvolta nella carta da forno perchè assorba il sale, tagliarla a fette, poi passarla nella farina, nell’uovo e nel pangrattato. Una volta impanata va fritta in un filo d’olio di semi di arachide ben caldo.

L’Annunciata Macelleria è un piccolo negozio di macelleria aperto nel 1996 nel cuore di Milano, tra il Quadrilatero della Moda e Brera.

“Il nostro impegno nella ricerca delle migliori carni – osserva Mauro Brun-, si è sempre più perfezionato nel tempo e, ad oggi, vantiamo una selezione di carni provenienti da piccoli allevamenti curati,

che prestano una particolare attenzione al benessere e all’alimentazione degli animali:

• Fassona e sanato piemontesi che mangiano esclusivamente fieno e cereali

• Black Angus allevato ad erba

• Pollame ruspante da allevamenti piemontesi

La qualità delle nostre carni viene ulteriormente valorizzata da un’adeguata frollatura, maturata dall’esperienza e dalla passione di tanti anni di professione. “

https://comunicareperesistere.blogspot.com/2021/11/la-lingua-di-maiale-in-veneto-e-in.html

https://ilbuonvivere.blogspot.com/2021/11/la-lingua-di-maiale-in-veneto-e-in.html

https://milanoedintornitipici.blogspot.com/2021/11/la-lingua-di-maiale-in-veneto-e-in.html


lunedì 22 novembre 2021

La finanza sostenibile e la finanza etica

 

 





La Finanza Sostenibile, cioè quella destinata a supportare azioni rispettose dell’ambiente o meglio ancora a favorirne il riequilibrio, mi sembravano spesso degli aspetti enfatizzati per pure ragioni di marketing, da parte di Aziende che volevano crearsi una reputazione positiva, ma che contemporaneamente svolgevano o sostenevano attività non propriamente ecologiche; è quanto sostengono i movimenti giovanili di protesta e la stessa Greta Thumberg.

Interpellai dunque il mio Mentore personale, la Consulente Finanziaria Laura Panizutti, di Conegliano(TV), perché mi accompagnasse ancora una volta nella comprensione dei fenomeni finanziari.

L’approccio “Finanza Sostenibile é dunque un interessante inizio – mi disse- del cambiamento di mentalità necessario, ma non è sufficiente a salvarci dai disastri climatici che ci aspettano, se non cambiamo completamente modo di agire.

Bisogna dunque che, accanto a questa impostazione puramente basata sulla ecosostenibilità se me aggiunga un’altra che chiameremo “finanza etica”. Secondo tale impostazione, la realizzazione di un'utile è ammessa, ma perché sia funzionale all’obiettivo principale: quello di rispondere alle domande e alle sfide nate dai cambiamenti climatici e dai problemi sociali, conseguenti o meno ad essi.

Questo impone alcuni cambiamenti alla mentalità ed ai criteri finanziari: innanzi tutto sarà necessario preventivare tempi di investimento molto più lunghi, perché evidentemente problemi enormi ed assai complessi non possono essere affrontati vittoriosamente in tempi brevi; inoltre sarà necessario favorire l'accesso al credito e l'inclusione finanziaria dei soggetti più deboli. Appare dunque evidente che il concetto di sostenibilità non può essere limitato ai problemi climatici, ma deve considerare anche la sostenibilità sociale dei progetti immaginati.

Questa tipologia di intervento rappresenta quindi un ulteriore passo dopo la semplice sostenibilità, perché non dobbiamo semplicemente non peggiorare le condizioni ambientali, (come richiede la Finanza Sostenibile), ma dovremo impegnare tutte le nostre forze per migliorarle., in un’ottica appunto di Finanza Etica”.

Fui contento di aver appreso che le mie impressioni non erano totalmente infondate e ritornai a casa soddisfatto.

Gianluigi Pagano





venerdì 19 novembre 2021

Laura Panizutti a Qualità Vo' Cercando, sulle rive del Piave

 


 


Oggi la parola “sostenibilità” è diventata di moda e tutti la usano come un mantra, spesso senza chiedersi che cosa esattamente significhi.

Allora iniziamo col darne una definizione, almeno approssimativa: “Sostenibilità, o meglio sviluppo sostenibile è quello che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”(Rapporto Brundtland - Commissione mondiale su Ambiente e Sviluppo del 1987)


Ma come si ottiene questo importante risultato nelle varie attività? E’ quello che si sono chiesti giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa, che hanno iniziato nel 2020 ad occuparsene, in particolare in occasione di ESOF2020 svoltosi a Trieste, in cui fu anche edita una pubblicazione monografica in proposito, dal titolo suggestivo di Eurosostenibilità.

La nostra scelta è stata dunque, quella di scoprire come si potesse perseguire la sostenibilità nei diversi settori della cultura, del sapere e soprattutto delle produzioni.

 

In quell’occasione, nel corso di un incontro con la stampa a Trieste, memorabile fu l'intervento di Laura Panizutti, Consulente Finanziaria e Patrimoniale di Conegliano, per tracciare concretamente il tema della sostenibilità nel campo della finanza.


Da allora il progetto EUROSOSTENIBILITA', ha avuto molte occasioni di approfondimento da parte di Borghi d'Europa: in particolare all'annuale appuntamento “Qualità Vo' Cercando, Gente&Borghi lungo le rive della Piave”, Laura Panizutti ha svolto un applaudito intervento sui temi della finanza etica.


Oggi infatti non è più accettabile la figura del capitalista-sfruttatore, perché se alcuni vogliono sfruttare eccessivamente la propria posizione di forza si blocca lo sviluppo, con ugual danno per tutti.

Bisogna dunque unire un legittimo e normale guadagno ad una funzione sociale.


Del resto proprio i vaccini ci hanno insegnato questo: ci si vaccina per amore di sé ma, così facendo, diamo anche un grande contributo alla salute di tutti perché rendiamo più difficile la replicazione del virus.


Nel recente evento organizzato dall’Associazione Culturale “Borghi d’ Euroa” all’ Hostaria Manareta di Candelù, la stessa Laura Panizutti ha approfondito questo tema, spiegando che cosa sia la finanza sostenibile e da che esigenza, economica, prima ancora che morale nasca.

Esiste un settore della finanza che mette le persone e l’ambiente al centro dell’attività creditizia e d’investimento – ha detto - essa comporta un’accurata e attenta valutazione su come e dove allocare le risorse, in base a precise valutazioni etiche e morali, oltre naturalmente ad un’attenta valutazione del rischio economico: questa è la finanza etica e mutualistica, basata sul principio della solidarietà, soprattutto in campo sociale ed economico. Tale impostazione si è diffusa prevalentemente nelle economie avanzate con lo scopo di includere, nel mondo finanziario stesso, le categorie sociali più fragili, permettendo loro l’accesso al credito. Quando poi la finanza etica persegue uno sviluppo sostenibile, ovvero un programma etico di investimenti che tenga conto del benessere delle future generazioni, tutelando anche l’ambiente naturale allora la finanza diventa veramente sostenibile”.

Il momento storico che tutti noi stiamo vivendo, rappresenta un cambiamento epocale, nel quale la nostra vita è davvero cambiata da un momento all’altro; queste condizioni, sviluppatesi a seguito della pandemia, hanno impattato prima di tutto sulla salute delle persone ed inevitabilmente sul lavoro, mettendo in ginocchio in particolare il comparto turistico, dalla ristorazione, allo spettacolo e alla cultura, che sono alla base dell’identità del nostro Paese. Tutta la filiera turistica, dalla capacità di una località di accogliere e ospitare i turisti, alla ristorazione, dai tour Operator alle agenzie di viaggio, ai servizi spiaggia ecc.; tutto il settore è fermo e deve trovare le forze per ripartire.

Il ruolo che hanno Banche, Società di gestione del risparmio, Assicurazioni e tutta la finanza, è determinante per incidere in maniera importante sulla ripresa degli apparati più fragili e nello stesso tempo “motori dell’economia”, così da indurre tutte le aziende finanziarie a rivedere il proprio core business in un’ ottica sostenibile. Credo che, in un contesto delicato come questo, dobbiamo dare vita ad un approccio diverso, con nuovi valori di riferimento: la persona anziché il capitalel’idea e non il patrimonio, la giusta remunerazione dell’investimento e non la speculazione.

Il mio lavoro dunque si caratterizza per queste tre caratteristiche: COMPETENZA, COINTERESSE, DISPONIBILITA’, che contraddistinguono la mia figura professionale.

Ogni giorno, particolarmente in questo difficile momento pandemico, cerco di operare con amore, cercando di essere e sentirmi utile ed importante per tutti coloro che necessitano di un supporto.

La fiducia che si instaura fra me ed il Cliente nasce soprattutto dall’aspetto etico sopra menzionato:

l’amore e la passione nel fare ciò che si sa fare”.

Ci sembrano principi molto interessanti ed assolutamente condivisibili e ci auguriamo che siano sempre più applicati


Gianluigi Pagano

giovedì 18 novembre 2021

La Finanza sostenibile nel quadro della politica europea

 





Avendo spesso sentito parlare di “Economia Sostenibile”, e di “Finanza Sostenibile” senza averne un’adeguata spiegazione, per averne dei chiarimenti ci siamo rivolti ad un’esperta: la Consulente Finanziaria Laura Panizutti di Santa Lucia Di Piave, (TV),

La Finanza Sostenibile - ci ha spiegato - consiste in un’attività di finanziamento che si svolge nel rispetto dell’equilibrio ecologico per la salvaguardia del pianeta, di cui la Commissione Europea si è da tempo interessata.

Infatti fin dal 2018 essa ha stilato un Piano d’Azione per la Finanza Sostenibile (Sustainable Finance Agenda) in cui si stabiliva come orientare gli investimenti privati verso una crescita sostenibile e inclusiva; era infatti necessario studiare come orientare i flussi finanziari verso la gestione dei rischi finanziari derivanti dai cambiamenti climatici e dai loro conseguenti i impatti sociali, promuovendo una finanza più trasparente e rivolta agli investimenti a lungo termine, nel quadro del “Green Deal Europeo”.

A tal fine si stabiliva un sistema di azioni principali, che partivano dall’introduzione di una classificazione per le attività economiche sostenibili (ossia un sistema di definizione e classificazione condivisa di prodotti e servizi sostenibili), promuovendo inoltre l’introduzione di Obbligazioni Verdi (Green Bond).

A tal fine erano anche state pubblicate delle linee guida per le imprese, tese a favorire la pubblicazione di informazioni obiettive, relative agli impatti che le loro attività hanno sul clima e che i cambiamenti climatici hanno sulle loro attività.

Tale documento auspicava anche un miglioramento della trasparenza delle metodologie di benchmark (Test per valutare tali valori di sostenibilità) ed inoltre introduceva nuovi obblighi di trasparenza e pubblicazione di informazioni per gli investitori da parte degli intermediari finanziari e dei consulenti finanziari ed auspicava la creazione di una piattaforma internazionale sulla finanza sostenibile.

Ora questa impostazione è veramente innovativa ed in parte rivoluzionaria: non si può negare che buona parte dei danni provocati al nostro equilibrio ecologico derivino da un uso piuttosto disinvolto, per non dire incosciente, delle scelte finanziarie negli anni passati e perciò tale nuova scelta è opportuna, ma non basta se non è unita ad una scelta etica. Infatti Finanza Sostenibile e Finanza Etica non sono assolutamente sinonimiche, come spesso vengono presentate, ma mentre la seconda esige obbligatoriamente la prima, non è detto che la prima comprenda anche la seconda. Nei prossimi articoli cercheremo di spiegare le differenze sostanziali tra finanza Sostenibile e Finanza Etica, sempre avvalendoci dell’esperienza della nostra esperta.

Gianluigi Pagano

lunedì 1 novembre 2021

Le Ferrovie Dimenticate a Ponte Priula – La Via del Gusto ci porta al Salumificio Spader e ai vini di casa Ceotto

 





Borghi d'Europa ha proposto un incontro di informazione sul tema delle ferrovie dimenticate a Ponte Priula.

L'intervento del Presidente Renzo Lupatin (fondatore della rivista La Vaca Mora), ha ricordato come dal piazzale della Stazione di Susegana partisse la tranvia diretta a Pieve di Soligo.

La tranvia Susegana-Pieve di Soligo era un impianto noto per il trasporto dei passeggeri e delle merci che a partire dal 1913 prese ad attraversare la valle del fiume Soligo. Gravemente danneggiata a causa della Grande Guerra, durante la quale la sede era stata utilizzata per l'impianto di una ferrovia di interesse bellico, la tranvia passò di mano nel 1921 per poi venire formalmente soppressa nel 1931.



La tranvia, a scartamento metrico, aveva origine nella frazione di Susegana denominata Ponte della Priula, che ospitava la stazione ferroviaria cittadina, con un capolinea situato nelle immediate adiacenze della stessa denominato "Susegana Ferrovia"; nella piazza non era presente alcun cappio di ritorno: i treni retrocedevano fino alla stazione per invertire la marcia. Superato il tempio votivo, nelle cui adiacenze era edificata la rimessa tranviaria, i convogli incontravano poi la stazione tranviaria vera e propria, "Susegana Stazione", per poi dirigersi in direzione nord ovest.



Erano dunque servite, in successione, le fermate intermedie di Colfosco, Falzè di Piave (indicata negli orari dell'epoca con la grafia "Falsè") e Barbisano.



Giunta a Pieve di Soligo, la tranvia presentava una stazione in via Lamberto Chisini, il cui fabbricato è tuttora esistente e presso la quale esisteva una seconda rimessa, per poi effettuare capolinea nella centrale piazza Vittorio Emanuele II, ov'era presente anche un deposito di rotaie raccordato, ospitato dell'edificio poi sede della Cassamarca.



Materiale rotabile

Il parco trazione della tranvia era costituito da tre locomotive a vapore di tipo tranviario numerate 71÷73, costruite dalle officine di Saronno su disegni e licenza della Maschinenfabrik Esslingen; dopo la cessazione della guerra, nel 1918 le stesse furono trasferite a Udine per il prestare servizio sulla tranvia Udine-San Daniele.



Il materiale rimorchiato comprendeva tre carrozze passeggeri di seconda classe e due miste di prima e seconda classe, cui si aggiungevano cinque carri chiusi e cinque aperti per il trasporto merci.

L'inaugurazione della tranvia in una nota cartolina d'epoca


Quadro orario della tranvia nel 1915

La stessa fu peraltro ricostruita provvisoriamente in forma di ferrovia militare, con uno scartamento rispetto al quale le fonti non concordano, riportando i valori di 700 mmo 750 mm]. Tale "ferrovia da campo" (gli austriaci chiamavano "'Feldbahn" tale tipo di infrastrutture) seguiva il percorso originario Ponte della Priula-Pieve di Soligo proseguendo poi su Follina (ricalcando con ciò l'originario progetto della "Veneta") e Revine Lago; una breve diramazione consentiva di raggiungere l'abitato di Falzè di Piave





Ma gli antichi cultori del buon gusto non potevano non fare una tappa a due protagonisti de Le Vie del Gusto. Anzitutto a Mosnigo, al Salumificio Spader.



La caratteristica particolare di questa Azienda è che non si è concentrata sugli insaccati, come ci si aspetterebbe da un’industria salumiera, ma si è specializzata nella cottura di grossi pezzi di carne da affettare; ha quindi scelto come proprio target principale quello dei rivenditori (rosticcerie, salumerie, ristoratori).



Una scelta coraggiosa che ha avuto grande successo, poiché i rivenditori hanno riconosciuto la grande qualità di questa produzione, che rispetta le tradizioni venete, pur con qualche doveroso excursus nella tradizione del Lazio (ad esempio la Porchetta alla Romana, che fa bella compagnia a quella tradizionale Trevigiana e alla Porchetta Arrosto, o il Guanciale all’Amatriciana, anch’essa affiancata a quella tradizionale, nelle versioni dolce, affumicata, aromatizzata al pepe e aromatizzata al peperoncino; ce n’è per tutti i gusti!).

Forse può meravigliare la proposta della Porchetta alla Trevigiana (che tra l’altro ha un grande successo!) in quanto si pensa che sia un piatto solo romano o comunque del Centro Italia. Invece è documentata come specialità trevigiana fin dal 1919, quando fu proposta da Ermete Beltrame nella sua birreria sotto il Palazzo dei Trecento a Treviso. “ (Gianluigi Pagano)



Poi, se ci spostiamo nei Colli di Colfosco, potrete sorseggiare un buon bicchiere alla azienda agricola Ceotto, che segue i progetti e le iniziative di FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti), che Borghi d'Europa ha sempre seguito con attenzione.




https://piaveinforma.blogspot.com/2021/10/le-ferrovie-dimenticate-ponte-priula-la.html

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sabato 30 ottobre 2021

La Via dei Norcini : il prosciutto cotto alla fiamma del Salumificio Soader alla Società Agricola Palù di Mosnigo

 


Continuano le iniziative di informazione di Borghi d'Europa, per far conoscere i Percorsi Internazionali.

Per la Via dei Norcini i giornalisti e i comunicatori della rete internazionale stanno collaborando

con il Salumificio Spader di Mosnigo di Moriago della Battaglia, per valorizzare e far conoscere

le eccellenze dei Territori coinvolti nel progetto L'Europa delle scienze e della cultura.


La tappa realizzata alla Società Agricola Palù di Mosnigo ha proposto il Prosciutto cotto alla fiamma del Salumificio Spader, prodotto aromatizzato con aomi ed erbe aromatiche, legato a mano e cotto arrosto, confezionato in sottovuoto.

“La sua peculiarità – ha osservato Renzo Lupatin, presidente di Borghi d'Europa-, risiede nel perfetto equilibrio tra sapore delicato del cotto e il profumo dolce e pulito delle spezie aromatiche e di grigliato. Il prosciutto cotto Fiamma è tenero e succoso, compatto e gradevole per tutti i palati.”

Il Prosciutto viene sottoposto ad una fase aggiuntiva, oltre a quelle di asciugamento e affumicatura con legno di faggio e ginepro, anche di bruciatura a fiamma della cotenna.

“Questo rende il prodotto estremamente nero e dona un caretteristico gusto e profumo di affumicato e di grigliato.”


Ha accompagnato la degustazione il vino col fondo di Luigi Comarella di Valdobbiadene.

Antonella Pianca, scrittrice fotografa e degustatrice AIS, ne ha messo in rilievo la bontà e la semplicità.

Luigi è una persona sincera, va dritto al segno, non gira attorno ai problemi.

Così quando osserviamo che anche nel settore del vino col fondo si fanno largo le furberie, evita di inoltrarsi nella polemica e commenta annuendo.

Un tempo i nostri contadini dedicavano al vino col fondo le uve migliori della vendemmia: oggi assistiamo a presunti vini a rifermentazione naturale che rivelano, inequivocabilmente, un passaggio...... Il vino col fondo di Luigi Comarella è semplicemente buono. 







domenica 12 settembre 2021

UN’AURORA DI SPERANZA.

 




Finalmente, dopo un periodo drammatico e triste a causa del Covid e delle tragedie da esso causate, incominciamo a respirare e vedere un futuro più roseo! Mi riferisco naturalmente innanzi tutto al calo dei contagi, più o meno generalizzato in tutto il mondo grazie ai vaccini, ma anche alla situazione economica generalmente in ottima ripresa.

Questo momento magico si riflette anche sulla vita dell’AIM (Associazione per l'Italia nel mondo) e ci permette di essere molto soddisfatti. Infatti, non solo ogni giorno riceviamo decine di richieste di iscrizione, ma in un numero sempre maggiore di Stati (già un’ottantina) siamo organizzati con un Segretario Nazionale, che coordina tutte le azioni dell’AIM nel suo Paese. Tale preziosissima azione si è vista quando abbiamo lanciata la proposta di una celebrazione del 7° Centenario della morte di Dante: due Stati: Argentina e Cuba hanno immediatamente risposto con dei progetti molto interessanti ed originali (niente a che vedere con le solite liturgie celebrative fredde e solo formali!),che ci ha permesso di ottenere per questo progetto il Patrocinio della Dante Alighieri. 

Mi auguro che altri Paesi seguano presto l’esempio di questi, formando un coro di voci diverse (ogni Paese sente in maniera diversa l’importanza e l’influenza sulla propria cultura della figura del Divin Poeta!) ma ugualmente significative, in modo da consentirci di dare un contributo importante a questo nostro ricordo di questo personaggio, che non solo ha inventato la lingua italiana, ma l’ha usata per comporre la sua opera immortale, non a caso chiamato “Divina” fin dal suo tempo.

Ma le soddisfazioni che in questo periodo ho avuto, grazie alla nostra Associazione, non si limitano a questo: ho ricevuto (naturalmente in rappresentanza dell’Associazione per l’Itala nel Mondo) un riconoscimento al Concorso “ BOOKS for PEACE 2021”, manifestazione che coinvolge 5 continenti e 61 paesi, e ormai punto di riferimento mondiale per promuovere la Pace, la Cultura, i Diritti Umani e lo Sport. Ovviamente mi riempie di gioia vedere come la nostra opera per mantenere i rapporti fra gli Italiani sparsi per il mondo, e conseguentemente per favorire la comprensione fra tutti i popoli, sia apprezzata.

Ma le soddisfazioni non finiscono qui: recentemente mi è stato recapitato uno splendido dolce da parte di una Pasticceria che si sta organizzando per un’esportazione in tutto il mondo e che quindi voleva farmi conoscere ed apprezzare la capacità unica degli Italiani di mantenere il livello qualitativo del piccolo artigiano, pur avendo una produzione già piuttosto ampia, tanto da aspirare ad espandere la propria area di mercato anche in Paesi lontani.

Si tratta di “Loison- Pasticceri dal 1938” di Costabissara, in provincia di Vicenza: un’azienda, che riesce a conciliare due concetti apparentemente opposti: il gusto per l’innovazione e la tradizione. Il loro dolce che ho avuto la fortuna di assaggiare si chiama: Torta Tosa: una torta al caramello salato, realizzata con pasta frolla al cacao tradizionale e completata da un’innovativa crema frangipane al caramello salato, unita o con le nocciole Piemonte Igp (ma ne esiste anche un’altra versione con il cioccolato monorigine Venezuela): una vera delizia in cui il gusto del dolce si fonde mirabilmente con il salato.

Se vi ho ingolosito non temete: un po’ alla volta questi eccezionali gioielli della pasticceria italiana stanno espandendosi anche in molti Paesi esteri, in cui sono stati addirittura nominati degli Ambasciatori Loison, che hanno il compito di far conoscere in tutto il mondo la squisita arte dolciaria italiana. Quindi probabilmente presto potrete degustarla anche voi!

Guido Vacca