giovedì 27 aprile 2023

La Via del Pane – Vicentini 1966 nei progetti europei

 





La rete Borghi d'Europa ha deciso di un creare un percorso

dedicato ai temi dei Mulini,delle Vie del Pane e delle Vie della Pizza, tra

le grandi iniziative di informazione del progetto.

Il circuito organizza e promuove dei percorsi per mettere a confronto idee,

progetti, capaci di seguire il filo logico della valorizzazione rispettosa degli

equilibri sociali culturali e ambientali dei territori di riferimento.

Sono previsti incontri e stages di informazione nei territori, per raccontare a

giornalisti e comunicatori le storie dei borghi e delle loro culture.

Ogni ‘tappa’ tocca i luoghi, le storie, i protagonisti della filiera agroalimentare.

Il progetto è stato presentato nell'aprile del 2019 presso la sede del Parlamento

Europeo di Milano.



I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno così iniziato a

visitare i territori : a Maragnole (Breganze) hanno così conosciuto Vicentini

1966.

Paolo Vicentini osserva : “Scegliamo farine a filiera corta, in piccole quantità e poco raffinate per preservare le parti vitali del chicco.

Fare il pane è nel nostro DNA fin da quando i fondatori Siro e Bruna aprirono il loro forno nella frazione di Breganze. Oggi per il nostro pane prediligiamo grani antichi che non hanno subìto modifiche genetiche per aumentarne la resa e non vengono lavorati in modo intensivo.

Il pane realizzato con questi grani non solo è particolarmente digeribile e ricco di sostanze nobili per il nostro organismo, ma aiuta e preservare la biodiversità e a premiare i piccoli produttori agricoli che concorrono con il grande mercato favorendo la filiera corta e una maggior cultura del territorio.”


Detto,degustato!

La rigorosità artigianale la senti, subito, al palato – commenta Renzo Lupatin, giornalista, presidente Borghi d'Europa”.

Non occorrono tante parole roboanti per raccontare i prodotti : “...il modo in cui coltiviamo e raccogliamo il cibo è uno dei più grandi nodi sociali ed ecologici del nostro tempo - continua Paolo Vicentini -.Dal 2018 coltiviamo il grano Gentil Rosso e il farro monococco a pochi metri dalla sede e nelle colline di Colceresa. Insieme a Mulino Terrevive, che lavora con macina a pietra e segue la filiera completa dei cereali, collaboriamo direttamente con gli agricoltori della zona senza utilizzare sostanze dannose per il prodotto, l’ambiente e l’uomo.”


Vicentini1966 è diventata nel frattempo una azienda ben strutturata : cinque punti vendita, l'apertura a Marostica con un locale che propone anche la cucina.

La cucina nasce dalla passione e dall'intuizione per creare dei prodotti con ingredienti di stagione che portano nuovi ed entusiasmanti sapori, coltivati localmente. Gli ingredienti provengono da fornitori fidati e coltivatori locali. Verdure, erbe, fiori e frutti da incorporare negli impasti e poi nei menù, oltre ai prodotti caseari e agli ingredienti gourmet. Noi ci impegnamo a selezionare i prodotti freschi, locali e stagionali che contraddistinguono la cucina, e i nostri piatti sono espressione della ricchezza e delle fragranze del territorio.”




“ Alla base della nostra pasticceria c’è un lavoro di ricerca per individuare il tenore desiderato degli impasti e perfezionare le ricette.

Solo prodotti freschi, lavorati artigianalmente ogni giorno, con ingredienti superlativi. Un lavoro rigoroso, ma anche di sperimentazione: teniamo la porta aperta all'inaspettato.”



Insomma un pianeta sostenibile che si muove con creatività ed efficienza.

Proprio per questi motivi Borghi d'Europa ha inserito Vicentini1966 nel progetto L'Europa delle scienze e della cultura (La rete internazionale Borghi d'Europa, nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura, patrocinato da ESOF2020 e dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica).


mercoledì 26 aprile 2023

A Slow Fish per… imparare, assaggiare, scoprire

 




martedì 25 aprile 2023

I Borghi del Gusto lungo le Strade Ferrate – Rivanazzano Terme e il Ristorante Albergo Selvatico

 Riprende il cammino del Percorso Internazionale Le ferrovie dimenticate, che Borghi d'Europa propone nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Ionica).


Nel 2023 verrà ulteriormente approfondito il viaggio dei Borghi del Gusto lungo le strade ferrate, iniziato nel 2018 in occasione dell'Anno Europeo del Patrimonio culturale.

Sei i Paesi europei coinvolti : San Marino, Croazia,Slovenia, Austria,Svizzera (Canton Ticino e Valposchiavo e Italia.


Il Nordest prevede nove tappe : sette in Veneto e due nel Friuli Venezia Giulia.

Le altre regioni italiane coinvolte sono la Lombardia, l'Emilia Romagna, le Marche, il Molise, la Puglia, la Calabria e la Basilicata.


I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno fatto una sosta a Rivinazzano Terme, al

Ristorante Albergo al Selvatico, per l'azione I Borghi del gusto lungo le strade ferrate.



La stazione di Rivanazzano, posta lungo la ferrovia Voghera-Varzi, serviva il comune di Rivanazzano.


La stazione ferroviaria fu attivata il 25 dicembre 1931, contestualmente all'inaugurazione della ferrovia, a cura della Società Anonima per la Ferrovia Voghera-Varzi (FVV).


L'Albergo Ristorante Selvatico esiste dal 1912.


Poco prima della guerra, nel 1940 tale società venne fusa con la Società per le Ferrovie Adriatico Appennino (FAA) che rilevò la gestione della stazione. Durante il conflitto la ferrovia subì pesanti danni, tanto da costringere nel 1944 la FAA a sospendere l'esercizio.


Riattivata a guerra finita, e ripreso l'esercizio, con decreto ministeriale n. 4305 del 9 dicembre 1965 si dispose la soppressione della ferrovia nell'ambito della politica dei cosiddetti "rami secchi"; la stazione fu dunque formalmente soppressa il 1º agosto 1966 .


Dopo la chiusura il fabbricato viaggiatori fu riconvertito in abitazione privata.


La stazione in una cartolina d'epoca

lunedì 24 aprile 2023

Giornata Mondiale della Terra : l'intervento di Giuliano Sartor (Elisa Elettroimpianti), allo stage di Eurosostenibilità

 



" In economia e ingegneria energetica-osserva Giuliano Sartor, nume tutelare dell'azienda Elisa Elettroimpianti di Crocetta del Montello -, con il termine energia sostenibile (o energia verde) si considera quella modalità di produzione ed uso dell'energia che permette uno sviluppo sostenibile. Tale concetto ha tre componenti chiave, una dal punto di vista della produzione (e quindi legata alla produzione di energia rinnovabile), un'altra legata alla sua utilizzazione ovvero all'efficienza e al risparmio energetico ed infine l'ultima chiave legata all'impatto ambientale in termini di inquinamento (minimo, controllato o nullo). Si tratta quindi di un approccio ampio che non riguarda solo la produzione energetica, ma anche il suo utilizzo, inserendosi pertanto in un'ottica complessiva di sviluppo sostenibile e di economia verde. "

Borghi d'Europa ha inserito l'Azienda nel programma pluriennale di Eurosostenibilità.

Sostenibilità: una parola importante, spesso usata senza che se ne avverta fino in fondo il valore. La descrive bene perché e come sia nata questa esigenza di equilibrio naturale. Dio dapprima dice ad Adamo ed Eva: ”Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra. Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde. E così avvenne”.


La situazione è molto chiara: l’uomo, finché vive, come ogni altro animale, seguendo i suoi istinti naturali e può disporre di tutto il creato. Ma… c’è un ma: dopo il peccato originale Dio gli intima: “maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. Spine e cardi produrrà per te e mangerai l'erba campestre.

Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!».

Ecco: la terra non è più il nostro regno incontrastato, ma ne dobbiamo trarre con sforzo il nostro cibo, cioè l’uomo e la natura sono diventati antagonisti. Oggi infatti vediamo che l’uomo, con la sua smania di un potere ormai perduto, ha sfruttato in maniera incontrollata la natura con deforestazioni, sfruttamento intensivo del terreno, inquinamenti di ogni genere, sicché la natura si ribella con il cambiamento climatico e forse anche con il virus che ci perseguita.


" Dobbiamo cambiare radicalmente il nostro atteggiamento – commenta Giuliano Sartor-, nei confronti della Terra: possiamo certamente trarne il nostro nutrimento, ma solo rispettandone l’equilibrio complessivo. Non si tratta solo di piantare un alberello o due, né di mettere un filtro in più negli scappamenti delle nostre automobili: dobbiamo fare in modo che quanto prendiamo dalla terra le sia restituito: dalla rotazione delle culture alla riforestazione, dalla pesca controllata, all’uso di energie rinnovabili. Prima di fare qualsiasi cosa dobbiamo fare un attento studio di danni e benefici, cercando di massimizzare i primi e minimizzare o meglio risarcire con azioni positive gli ultimi, in modo da mantenere un equilibrio naturale complessivo. "


Ecco la funzione delle campagne di informazione di Borghi d'Europa è appunto quella di far conoscere e valorizzare l’azione di chi opera non perdendo di vista questo impegno a mantenere l’equilibrio naturale.



domenica 23 aprile 2023

Eurovinum - ECCELLENZE E TERROIR: TASTE OF ALTO PIEMONTE A NOVARA

 





Borghi d’Europa ha partecipato alla manifestazione enologica al Castello Visconteo-Sforzesco di Novara

Milano, 19 Aprile 2023- L’Alto Piemonte è una macrozona che presenta delle colline  molto vocate alla viticoltura, con diverse peculiarità e raggruppa 4 province: Biella, Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola.

L’intera area vinicola compresa tra le 4 province si è rivelata ottima per la produzione del nobile Nebbiolo, a volte in purezza, altre con piccole percentuali di Vespolina, Uva Rara e Bonarda, che danno vini eleganti, ma anche dotati di ottima beva ed acidità, meno esigenti dei famosi colleghi Langaroli.

Un’ottima occasione per provare diverse interpretazioni dei Nebbiolo dell’Alto Piemonte (ci sono due Docg, Ghemme e Gattinara e otto Doc come Boca, Bramaterra, Lessona, Fara, Sizzano, Valli Ossolane, Coste della Sesia e Colline Novaresi) è stata nella rassegna “Taste of Alto Piemonte”, tenutasi dal 15 al 17 Aprile c.m. nello splendido Castello Visconteo-Sforzesco di Novara.

Una manifestazione molto ben realizzata, grazie al lavoro del Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte, che opera dal 1999 nella promozione dell’identità dei vini di quest’area che copre 4 province e che ha visto presenti al banco degustazione ben 52 produttori locali.

Ecco gli assaggi fatti da Borghi d’Europa durante la rassegna per ciascuna delle 4 province vinicole:

-Per Biella, il Nebbiolo Doc Coste della Sesia 2015 di Centovigne di Cossato, poi il Lessona Doc 2015 di La Badina e il Lessona Doc 2018 dell’Azienda Viticola Massimo Clerico;

-Dalle Valli Ossolane, il Nebbiolo Superiore Doc 2019 de La Cantina di Tappia di Villadossola (Vb) e il Rosso Doc 2019 Valli Ossolane Vigna Vagna dell’Azienda Agricola Edoardo Patrone di Domodossola (Vb);

-Dalle Colline Novaresi invece sono stati apprezzati i vini di Carlone Davide di Grignasco (No), quelli di Castaldi Francesca di Briona (No), il Ghemme Docg 2015 di Cascina Cà Nova di Bogogno (No), il Sizzano Doc 2018 di Cantins Comero di Sizzano (No), il Ghemme Docg 2017 di Filadora di Mezzomerico (No), il Ghemme Docg 2018 de I Dof Mati Vticultrici di Farra Novarese (No), il Nebbiolo Doc Colline Novaresi 2017 (Vendemmia Tardiva) de il Roccolo di Mezzomerico, il Ghemme Docg Santa Fè 2017 di Ioppia di Romagnano Sesia (No), il Ghemme Docg 2017 Vigna Carelle dell’Azienda Agricola Mirù di Marco Arlunno, il Ghemme Docg 2016 di Pietraforata, il Ghemme Docg 2017 Chioso dei Pomi di Rovellotti Viticoltori ed infine il Sizzano Doc 2015 di Vigneti Valli Roncati di Briona (No);

-Dal Vercellese, veramente interessanti il Gattinara Riserva Docg 2018 di Antoniolo, il Gattinara Docg TreVigne di Travaglini, il Gattinara Docg 2017 dell’Azienda Agricola Stefano Vegis ed infine il Bramaterra Riserva Doc 2018 di La Palazzina di Roasio.

Taste of Alto Piemonte, giunta quest’anno alla sesta edizione, è stata una rassegna davvero ricca, che ha proposto diverse etichette di Nebbiolo pregevoli e ben promossi: così va bene!

 

 


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sabato 22 aprile 2023

La Via dei Norcini – Viaggio del gusto, dal Prosciutto cotto alla brace del Salumificio Spader ai Prosciutti di altre terre benedette....

 


Borghi d'Europa promuove dal 2019 alcuni Percorsi Internazionali dedicati alla filiera agroalimentare, nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica, Forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica).



I giornalisti e i comunicatori della rete internazionale hanno voluto scegliere il prosciutto cotto alla brace della tradizione italiana, firmato dal Salumificio Spader di Mosnigo di Moriago della Battaglia, nelle Terre della Piave, per tenere a battesino il Percorso Internazionale La Via dei Norcini.



Il Prosciutto cotto alla brace del Salumificio Spader è aromatizzato con aromi ed erbe aromatiche,legato a mano e cotto arrosto. La sua peculiarità risiede nel perfetto equilibrio tra sapore delicato di cotto e profumo dolce e pulito delle spezie aromatiche. Il prosciutto cotto arrosto è tenero e succoso, compatto e gradevole per tutti i palati. Lo stesso prosciutto cotto lo possiamo arricchire con una ulteriore aggiunta aromatica, sottoponendo il prodotto ad una fase di asciugamento e affumicatura con legno di faggio e ginepro, i quali donano un caratteristico gusto e profumo di affumicato.



Il viaggio del gusto di Borghi d'Europa comprende anche il Prosciutto Istriano di Tignano (Croazia), il Prosciutto del Carso, il Prosciutto di San Marino , il Prosciutto di San Daniele, il Prosciutto di Parma, il Prosciutto di Carpegna (Marche).



Laltrofriuli
https://laltrofriuli.blogspot.com/2023/04/la-via-dei-norcini-viaggio-del-gusto.html

Comunità di San Marino

https://comunitadisanmarino.blogspot.com/2023/04/la-via-dei-norcini-viaggio-del-gusto.html






 

La Via dei Norcini – Viaggio del gusto, dal Prosciutto cotto alla brace del Salumificio Spader ai Prosciutti di altre terre benedette....

 


Borghi d'Europa promuove dal 2019 alcuni Percorsi Internazionali dedicati alla filiera agroalimentare, nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica, Forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica).



I giornalisti e i comunicatori della rete internazionale hanno voluto scegliere il prosciutto cotto alla brace della tradizione italiana, firmato dal Salumificio Spader di Mosnigo di Moriago della Battaglia, nelle Terre della Piave, per tenere a battesino il Percorso Internazionale La Via dei Norcini.



Il Prosciutto cotto alla brace del Salumificio Spader è aromatizzato con aromi ed erbe aromatiche,legato a mano e cotto arrosto. La sua peculiarità risiede nel perfetto equilibrio tra sapore delicato di cotto e profumo dolce e pulito delle spezie aromatiche. Il prosciutto cotto arrosto è tenero e succoso, compatto e gradevole per tutti i palati.Lo stesso prosciutto cotto lo possiamo arricchire con una ulteriore aggiunta aromatica, sottoponendo il prodotto ad una fase di asciugamento e affumicatura con legno di faggio e ginepro, i quali donano un caratteristico gusto e profumo di affumicato.



Il viaggio del gusto di Borghi d'Europa comprende anche il Prosciutto Istriano di Tignano (Croazia), il Prosciutto del Carso, il Prosciutto di San Marino , il Prosciutto di San Daniele, il Prosciutto di Parma, il Prosciutto di Carpegna (Marche).



Laltrofriuli
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