martedì 21 febbraio 2017

SAPORI CALABRESI A MILANO: IL RISTORANTE DONGIO’

La Redazione dell’Italia del Gusto ha fatto quattro chiacchiere col titolare del ristorante calabrese in Porta Romana
Milano, 15 Febbraio 2017- Il Ristorante Dongiò, situato a pochi passi dal noto quartiere di Porta Romana a Milano, è aperto da circa una trentina d’anni, fondato dalla famiglia del titolare Antonio Criscuolo, di origine napoletane, ma calabrese da cinque generazioni.
La passione per la ristorazione e per i sapori calabresi del padre di Criscuolo ha fatto sì che il Dongiò venisse alla luce per offrire piatti tipici calabresi alla clientela, cercando così di distaccarsi rispetto alla classica cucina tradizionale milanese degli anni ’80.
Il titolare ha raccontato alla redazione milanese dell’Italia del Gusto, impegnata in un progetto di comunicazione delle eccellenze della Calabria, che tra le primizie che vanta il Dongiò ci sono sicuramente il Limoncino, la famosa Nduja, il Caciocavallo, le bracciole di suino nero e salumi pregiati come il capocollo e la sopressata: in pratica tutti prodotti made in Calabria al 100%. Piatti di alta qualità come gli spaghettoni alla tamarra (con radicchio, nduja, pomodoro e crema di ricotta forte), il caciocavallo ai ferri e le bracciole alle erbe aromatiche sono una vera delizia per i palati dei clienti.
 Il Dongiò è sempre aperto, ad eccezione della domenica e del sabato a pranzo e presenta poca differenza tra pranzo e cena anche in termini di spesa, ed ha avuto un momento importante di valorizzazione durante Expo 2015.

BORGHI D’EUROPA 2017: BOLLICINE DI MONTAGNA

Grandi Spumanti Altoatesini in degustazione all’Hotel Westin di Milano
Milano, 7 Febbraio 2017- I comunicatori delle Associazioni Borghi Europei del Gusto e l’Altratavola erano tra i circa 200 appassionati enonauti, che hanno avuto il piacere di degustare straordinari spumanti Metodo Classico di cinque Cantine Altoatesine, mercoledì 2 febbraio u.s. . presso la location classica dell’Hotel Westin in centro a Milano, che è sede dei corsi e degli eventi promossi dall’Ais Milano.
Si è trattato dell’annuale appuntamento chiamato “Bollicine di Montagna”, molto coinvolgente, dove gli enonauti presenti hanno potuto deliziare i propri palati con delle grandi bollicine: sono stati degustati il Brut, l’Extrabrut, il Blanc de Blanc, l’Arunda Cuvèe Marianna, la Riserva 2011 e l’Arunda Rosè per l’omonima cantina, poi per Lorenz Martini il Comitissa Brut Riserva 2011, per la nota Kettmeir il Brut “Athesis” 2013 e il Rosè Brut “Athesis” , poi il Praeclarus Cuvèe St. Pauls Brut per la Cantina St. Pauls , ed infine il Brut Nature e il Rosè della Cantina Caldaro.
Va ricordato che tutti i Metodo Classico dell’Alto Adige vengono prodotti sin dall’inizio del Novecento e che vengono usate esclusivamente uve di Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero, rappresentative di un territorio che va oltre i 1000 m sopra il livello del mare , con un clima molto variabile, viste le frequenti escursioni termiche.
Secondo il disciplinare, uno spumante altoatesino deve fermentare coi lieviti per almeno 15 mesi, ma tutti questi grandi vini degustati all’Hotel Westin hanno avuto un periodo di fermentazione decisamente più alto, segno che i produttori conoscono veramente bene il proprio territorio e lo sanno valorizzare nella maniera più adeguata.

VISITE GUSTOSE: OLIO OFFICINA FESTIVAL 2017

Milano, 8 Febbraio 2017- La redazione della testata web “Borghi d’Europa” e del blog giornalistico “Grandistoriedipiccoliborghi” , ha fatto un raid gustoso al Palazzo delle Stelline, sito a Milano vicino alla Basilica di S. Maria delle Grazie, in occasione della sesta edizione di Olio Officina Festival, svoltasi dal 2 al 4 febbraio u.s. .
Il tema portante di questa edizione, voluta fortemente dall’oleologo e giornalista Luigi Caricato (uno dei massimi esperti d’olio in Italia) è stato “Energia in Movimento” , per indicare l’olio come un’energia positiva per l’intero organismo, oltre al fatto di essere alimento e condimento, ed anche attore fondamentale di una dieta pensata per i bambini.
I giornalisti di Borghi d’Europa hanno partecipato ad eventi ad hoc sull’olio, oltre a delle degustazioni mirate, in base ai territori d’appartenenza degli oli in esposizione nei vari stands presenti: giù il cappello per come viene organizzato questo Festival, che fa sì che l’olio abbia un momento unico per raccontare il suo mondo, davvero molto ampio e non venga un po’ sottovalutato, come purtroppo talvolta accade.