mercoledì 31 maggio 2023

Dalla Pizzeria alla Gastronomia: Modus è la prima prima gastronomia della dieta Mediterranea a Milano

 

 



 


Dal pane in Cilento, alla pizzeria-ristorante a Milano alla nuova gastronomia, la prima completamente basata sulla dieta mediterranea a Milano. 

Un passaggio che è in realtà la semplice evoluzione di un’idea, ma soprattutto di una filosofia e di una passione, quella per la cucina autentica e per il Cilento. 

 

Dopo il successo tutto milanese del ristorante, aperto lo scorso anno, lo chef e imprenditore Paolo De Simone decide di raccontare la sua idea di cucina attraverso la sua gastronomia “Modus”, la prima cilentana a Milano, in via Cesare Battisti 23, di fronte al Tribunale. 


Modus è quindi il luogo che per eccellenza incarna i valori del suo chef e proprietario, incentrati sullo sviluppo e sulla diffusione della dieta mediterranea più autentica, quella che rappresenta per eccellenza, in Italia e nel mondo, la salubrità e uno stile di vita sostenibile per l’uomo e per l’ambiente. 

 

La Gastronomia di Modus rappresenta infatti in toto la Dieta Mediterranea che è stata concepita proprio, negli anni ’40, a partire dalle abitudini alimentari cilentane, dal noto filologo americano Ancel Keys, che riuscì a dimostrare il legame tra il “mangiare sano” della popolazione del Cilento e il miglioramento della qualità della vita nonché della riduzione di malattie cardiovascolari e che, anche quest’anno, si è confermata  come il miglior regime alimentare al mondo secondo il “Best Diets Ranking” elaborato dallo “U.S. News & World Report”. 

 

Nel menù, parte dei piatti del ristorante-pizzeria Modus, ma riadattati al contesto della gastronomia, dove si possono comprare ogni giorno cibi freschi da asporto o da gustarsi in loco, come in un bistrot, o ancora attraverso la formula delivery. 

 

Nel locale, arredato con il tipico stile elegante Modus, dove troneggiano l’oro e il verde, sono 24 i coperti a disposizione di coloro che vogliono gustarsi ricette che si rifanno all’antica tradizione cilentana, con verdure, legumi, formaggio (quel poco necessario che serve per fare le “mbuttunature) e poca carne, come assoluti protagonisti. 

 

Un inno alla dieta mediterranea e alla sostenibilità: i piatti da provare
Da Modus, a fare da padrone, sono prodotti locali e del territorio nonché piatti della tradizione contadina che si basano sul concetto di “antispreco” particolarmente caro allo chef. 


Ecco quindi che è qui possibile provare, per esempio, mozzarelle di bufala campane, ingredienti come la Soppressata di Gioi, presidio Slow Food, la mozzarella di mortella (che si produce nel Parco Nazionale del Cilento), le alici di Menaica, solo per citarne alcuni. 


Ma si possono anche assaggiare i cavatelli alle mulignane mbuttunate alla cilentana, la minestra maritata, le polpette di pane e tante altre specialità preparate ogni giorno al ristorante e poi servite e commercializzate alla gastronomia che rimane aperta sempre dall’ora di colazione sino le 20.00. 


Ruolo focale della gastronomia, quello del pane, che nella vita dello chef Paolo De Simone, è un fil rouge che collega ogni elemento. Modus è nato proprio dal lavoro, svolto in questi anni, a partire da Storie di Pane, il primo store aperto a Vallo Della Lucania dallo chef, che non è solo un panificio, ma anche una bottega di eccellenze italiane e una gastronomia con le pietanze tipiche del Cilento. 


Da Modus quindi, come da Storie di Pane, si può assaggiare il pane tipico del sud, quello casereccio,  realizzato con lievito madre e con farine di grani antichi cilentani, farine che sono frutto, ancora una volta, di un recupero di antichi semi e grani antichi dal parco nazionale del Cilento e di Vallo di Diano dove, 25 anni fa, è nato il progetto dei “Contadini Custodi”che aveva come obiettivi il contrasto all'erosione genetica, la tutela della biodiversità e il recupero delle antiche coltivazioni nell'area Parco per dare nuovo stimolo all'agricoltura di collina e montagna.


Tra i prodotti da forno che si  possono sperimentare anche la focaccia della tradizione cilentana, condita con solo pomodoro, che può conservarsi anche un paio di giorni mantenendosi fragrante. 

 

Paolo De Simone 
Paolo De Simone nasce a Vallo della Lucania (SA) nel 1980 e cresce in Cilento, la patria della Dieta Mediterranea, dove apprende dalla nonna i segreti della lievitazione naturale e il valore dei prodotti che questa Terra antica produce.

Negli anni si è formato e ha fatto esperienza nel settore dell’enogastronomia e della panificazione mantenendo sempre centrale la ricerca sulle materie prime e il suo legame con il territorio natale. 

Nel 2010 ha intrapreso la sua prima attività imprenditoriale con StoriediPane, uno store dall’impronta originale da cui nascono i prodotti del panificio, del banco della caffetteria e della cucina. 

Un panificio che è anche una bottega, in cui trovare marchi locali, nazionali ed eccellenze internazionali soprattutto bio. 


Lo scorso anno apre a Milano Modus, il suo ristorante pizzeria, che incarna perfettamente la sua idea di cucina, che porta in tavola la saggezza popolare e la tradizione della sua terra con una particolare attenzione e propensione per il concetto di “antispreco” e “recupero”. 

 

CONTATTI 

Via Cesare Battisti 23, Milano

+39 02 8286 0060

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Dalle 8 alle 15 sabato e domenica

VACANZE 2023, È BOOM CICLOTURISMO: PER 6 CICLISTI SU 10 LA VALTELLINA È META AMBITA. “DESTINAZIONE BRESAOLA” III° EDIZIONE LANCIA LA GUIDA PER UN TOUR A DUE RUOTE, 10 TAPPE TRA BELLEZZE E SAPORI DEL TERRITORIO CON LA BRESAOLA DELLA VALTELLINA IGP



Il cicloturismo è il trend dell’estate 2023: per oltre 1 cicloturista su 2 (58%) il fenomeno sta vivendo un vero e proprio boom e quasi 1 su 2 (45%) ha visto aumentare i servizi a propria disposizione. La Valtellina considerata una pista ciclabile a cielo aperto: per 1 ciclista su due (58%) è difficile trovare un territorio con le stesse caratteristiche. Per 8 ciclisti su 10 la Bresaola della Valtellina IGP è alleata nella dieta dello sportivo perché è proteica (60%) e light (49%). Torna con la 3° edizione la campagna Destinazione Bresaola ideata dal Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina per celebrare il legame del territorio con il salume light. Ecco la mini-guida “A Tutto Gusto”: 10 tappe a due ruote, 10 soste nei RistoBike e 10 panini con la Bresaola della Valtellina IGP

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La nuova passione degli italiani è pedalare, un trend che strizza l’occhio all’ambiente, all’economia e trascina il turismo in Italia, tanto da diventare anche driver principale nella scelta di una meta turistica. Nelle prossime vacanze estive, un popolo di 4 milioni di italiani avrà, come compagna di viaggio, la bicicletta, di proprietà o noleggiata (Fonte: Confcommercio-Swg). Numeri per cui si stima un valore pari a 7,6 miliardi di euro all’anno. Secondo 1 cicloturista su 2 (58%) in Italia, il cicloturismo sta vivendo un boom e quasi 1 su 2 (45%) ha visto aumentare i servizi a disposizione (strutture ricettive, percorsi, parcheggi, app dedicate, ecc). Tra gli aspetti più apprezzati di questa passione in ascesa, per il 61% c’è il privilegio di essere immersi nella natura e, quasi a pari merito (50%) la possibilità di restare in forma anche in vacanza.

È quanto emerge dalla ricerca Doxa “Bresaola della Valtellina IGP, icona del territorio e driver del cicloturismo in valle, commissionata dal Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina, condotta su un campione nazionale di 500 cicloturisti, uomini e donne, di età 18-64 anni, per lanciare la terza edizione di “Destinazione Bresaola”. Dopo il successo dei due anni precedenti, la campagna quest’anno continua a vivere sul territorio e invita a scoprire tradizioni e bellezze della Valtellina in sella ad una bici con la mini-guida “A Tutto Gusto”: 10 tappe a due ruote per 10 soste nei RistoBike aderenti al circuito, tra le bellezze e i sapori della Valtellina per rifocillarsi con la Bresaola della Valtellina IGP, ça va sans dire.

“Anche quest’anno torniamo a omaggiare il nostro territorio di cui la Bresaola della Valtellina IGP è diretta espressione - afferma Mario Moro, Presidente del Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina - un mix di natura, storia, cultura e tradizione che definisce l’identità locale e che vive nel nostro salume tipicoDopo il successo delle due precedenti edizioni, abbiamo voluto dar vita ad una nuova stagione di ‘Destinazione Bresaola, in un anno non facile per il nostro comparto, proprio per rilanciare un messaggio chiaro al consumatore su uno dei valori portanti del nostro prodotto. Ai milioni di protein lover vogliamo confermare che la Bresaola della Valtellina IGP è un prodotto unico e insostituibile: il modo più pratico e salutare per portare le proteine in tavola e su due ruote”.

VALTELLINA MON AMOUR: PER 1 ITALIANO SU DUE È UNA PISTA CICLABILE A CIELO APERTO
La Valtellinatappa fissa del Giro d’Italia, sede di numerosi eventi, maratone e competizioni dedicate al mondo della bicicletta, conta centinaia di km di itinerari da percorrere in sella. Per questa estate sono stati stimati 3 milioni e mezzo di turisti (italiani e non) attesi in Valtellina e circa la metà viene proprio per i percorsi dedicati alle due ruote (Fonte: Consorzio Turistico Valtellina). I cicloturisti hanno le idee chiare in quanto a requisiti per scegliere una destinazione “cycle friendly”la bellezza del contesto si piazza al primo posto con il 57% delle risposte, seguito dall’offerta di strutture ricettive adatte (51%), la completezza dei percorsi dedicati con vari livelli di difficoltà (42%) e la ricchezza gastronomica che soddisfa sia il palato che le esigenze nutrizionali di chi va in bici (22%). Tutti elementi che vedono la Valtellina come unico comune denominatore. Situata nel cuore delle Alpi lombarde, la Valtellina gode di ottima reputazione, rinomata come meta ambita per il cicloturismo: per 1 su due (58%) è difficile trovare un territorio con le sue stesse caratteristiche tanto da considerarla una pista ciclabile a cielo aperto. E se oltre 1 cicloturista su 5 (23%) è già stato in bici in Valtellina (il dato sale al 37% tra i giovani), quasi 9 intervistati su 10 (87%) prevedono di andare (o tornarci), contro il 70% che non ci è stato ma vorrebbe andarci. I tre motivi principali per scegliere la Valtellina come meta turisticaBellezza del territorio (61%), panorama naturalistico (56%) e possibilità di escursioni (48%). Non a caso, qui si terranno le Olimpiadi invernali 2026.

VALTELLINA E BRESAOLA DELLA VALTELLINA IGP, IL MATCH IDEALE PER 8 CICLOTURISTI SU 10
Un territorio unico al mondo, fatto di bellezze naturali e artistiche, borghi storici e panorami mozzafiato che la rendono tra le aree geografiche più affascinanti del nostro Paese, ma non solo, la Valtellina è anche culla di una tradizione gastronomica ultrasecolareLa Bresaola della Valtellina IGP, salume tipico che racconta la storia e il legame con il territorio in cui nasce, grazie alle sue proprietà nutrizionali è l’alimento ideale per chi ama fare attività sportiva, tanto da essere considerata, a ragione, al pari di un integratore naturaleper il 74% il salume light è alleato nella dieta dello sportivo e di chi ama tenersi in forma. Tra i motivi di questa scelta, è proteica (60%), è light (49%), è digeribile e può essere consumata prima di uno sforzo fisico (39%), è pratica e ready to use (35%).

“A TUTTO GUSTO”: 10 TAPPE A DUE RUOTE, 10 PUNTI RISTORO E 10 PANINI CON LA BRESAOLA

Proprio per omaggiare il legame indissolubile tra la Valtellina e il salume tipico IGP, il Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina ha realizzato “A Tutto Gusto”, la mini-guida con 10 tappe a due ruote (di diverse difficoltà e durata ma adatti a tutti, vd. Focus 1) tra le bellezze e i sapori della Valtellinaper 10 soste nei RistoBike aderenti al circuito dove rifocillarsi con 10 panini che hanno come protagonista la Bresaola della Valtellina IGP. I percorsi (distribuiti su tutto il territorio, 2 per ciascuno dei 5 mandamenti) e i RistoBike (bar, paninerie, ristoranti, bistrot, situati all’inizio, in mezzo o alla fine del percorso, coerenti con le esigenze del cicloturista) sono stati selezionati da Luca Calcagno, esperto di biking e di territorio, con la supervisione di Valtellina Turismo, la realtà principale in ambito turistico sul territorio. Tramite un QR Code, ogni percorso rimanda al sito della campagna, supportato da una mappatura geolocalizzata con un tracciato GPS da consultare sul proprio smartphone durante le escursioni. I panini con la Bresaola della Valtellina IGP seguono le linee guida nutrizionali elaborate dal nutrizionista biologo Emilio Buono10 panini personalizzati in base alla creatività e allo stile del ristoratore, uno per ogni Bresaola RistoBike, che verranno venduti in un pack personalizzato ‘Destinazione ‘Bresaola’. La campagna racconta perché la Valtellina è quanto di meglio si possa cercare per un cicloturismo di qualità, lontano dai soliti circuiti e vivrà sul territorio da giugno a settembre. La mini-guida, che avrà una versione online con una landing page dedicata sul sito del Consorzio, sarà distribuita in 8 mila copie presso i principali infopoint turistici, presenti su tutto il territorio, che fanno capo a Valtellina Turismo, e presso i 10 Bresaola RistoBike di campagna.

TANTE PROTEINE E POCHI GRASSI, LA BRESAOLA DELLA VALTELLINA IGP IDEALE IN BICICLETTA
Il cicloturismo vuole essere alla portata di tutti, grandi e piccoli, biker professionisti e amanti dell’attività all’aria aperta, sia che si tratti di brevi che lunghe distanze, a patto che ci sia un buon allenamento e una sana alimentazione. Parola di nutrizionista. “La regola base è allenarsi a stomaco vuoto o a digestione completata - spiega Emilio Buono, biologo nutrizionista, specializzato in ambito sportivo - Si raccomandano carboidrati complessi o semplici nel pre-pedalata, da reintegrare nella sosta con proteine, indispensabili per il recupero muscolareIn questo la Bresaola della Valtellina IGP si conferma il cibo ideale. Pochi grassi, tante proteine, sali minerali, vitamine. A differenza della maggior parte degli altri salumi ha pochissime calorie, perché viene prodotta dalla lavorazione da tagli di manzo magri. Per il cicloturista è la soluzione più indicata come pasto principale della giornata, o comunque per un momento di sosta più lungo, per far trascorrere le 2/3 ore richieste per la digestione. Nelle soste intermedie sarà poi bene spartire piccoli recuperi di proteine per minimizzare l’affaticamento, e anche qui la bresaola può dare quel contributo capace di fare la differenza”.

Una porzione da 50 grammi (consigliata dai LARN) di Bresaola della Valtellina IGP apporta mediamente 76 kcal e solo 1 grammo di lipidiÈ ricca di proteine nobili di alto valore biologico (16 g per 50 g di prodotto) e vitamine (B1, B6 e soprattutto B12, tanto che una porzione da 50 grammi è in grado di coprire il 25% del fabbisogno giornaliero della popolazione adulta per la vitamina B6 e il 18% per la vitamina B12) – Fonte: Tabelle nutrizionali del Crea. Inoltre, non mancano i sali minerali, soprattutto ferro, zinco, fosforo, potassio e selenio, preziosi alleati del metabolismo, con proprietà antiossidanti e “amici dei muscoli”. Sono assenti i carboidrati, il calcio e la vitamina D, integrabili associando alla bresaola del pane e qualche scaglia di formaggio grana o parmigiano. Delicata e raffinata, non ama il connubio con sapori troppo decisi. Si sposa, invece, con prodotti freschi e morbidi. Ingrediente base di infinite ricette è però nel panino che esprime il suo massimo potenziale (per le linee guida del nutrizionista per il panino “Destinazione Bresaola” da assaporare fra una tappa e l’altra, vd. Focus 2).


lunedì 29 maggio 2023

FORMAGGI DELL’EMILIA-ROMAGNA Squacquerone di Romagna DOP




Lo Squacqerone di Romagna Dop è un formaggio tradizionale antico, anche se è stato riconosciuto DOP solo 2012. Il primo riferimento storico è forse il “caseum mollis” di cui parla, Petronio Arbitro, scrittore del I secolo d.C. nel suo “Satyricon”.

E’ un formaggio è molle, quasi liquido, come appunto allude il nome; la superficie è di colore bianco madreperla, senza crosta; il sapore fresco, dolce, con una nota salata appena percettibile.

È prodotto nelle province di Ravenna, Forli-Cesena, Rimini, Bologna e parte di quella di Ferrara (a Sud del Po e a Ovest della Via Porrettana) con latte vaccino intero di vacche di razza Frisona Italiana, Pezzata Rossa, Bruna Alpina e Romagnola, raccolto nella zona geografica tipica, a cui si aggiungono fermenti lattici (batteri lattici autoctoni) con innesto naturale, caglio e sale.

La cagliata viene tagliata e agitata fino al raggiungimento del PH necessario. Dopo l’estrazione, la pasta è posta in fuscelle, dove rimane a riposare fin quando ha spurgato correttamente. Quindi avviene la salatura, in salamoia o direttamente in caldaia.




Squaquerone Piadina e Rucola: la Romagna in tavola.

Lo Squacquerone di Romagna DOP è un formaggio da spalmarespesso consumato assieme al prosciutto crudo ad un altro prodotto della tradizione locale: la Piadina romagnola, o nel ripieno dei cappelletti.

Si abbina perfettamente a vini delicati della zona, come il Bianco Colli Romagna Centrale DOC o un leggero Sangiovese di Romagna DOC.

Il tempo di maturazione di questo formaggio è brevissimo: 1-4 giorni. Dopo l’acquisto il formaggio va conservato in frigorifero, ad una temperatura da 0° a +6°C, e consumato entro un paio di giorni per evitare che assuma note amare.

E’ un alimento poco calorico: la porzione media, di circa 80g (200kcal), mentre contiene discrete quantità di calcio, potassio, sodio, fosforo ed è ricco di vitamine B1, B2, PP ed A.

Non è adatto per la dieta contro l'intolleranza al lattosio, ma non presenta controindicazioni in caso di celiachia.

Infine l’abbinamento col vino: seguiamo volentieri le indicazioni di chi gioca in casa: la Centrale del Latte di Cesena, che suggerisce: un vino “bianco fermo, con sentori intensi, fruttati, floreali ed erbacei, secco, fresco di acidità, discretamente caldo di alcol, sufficientemente morbido, quale un Romagna Doc Pagadebit dell’ultimo raccolto”.

Gianluigi Pagano


domenica 28 maggio 2023

SPUMANTITALIA E GLI AMBASCIATORI DEL BRINDISI ITALIANO: LE CANTINE CHE RACCONTANO L’ITALIA SPUMANTISTICA


 




 

Riva del Garda, 26 maggio 2023. Domenica 4 giugno si tingerà di un evento eccezionale: in occasione della V edizione di Festival Spumantitalia (Riva del Garda, 4-6 giugno) oltre cento aziende riceveranno il prestigioso riconoscimento internazionale di “Ambasciatori del brindisi italiano”. Un appuntamento biennale con il quale, domenica 4 giugno alle ore 21.00 a Spiaggia Olivi, il magazine Bubble’s Italia assegnerà il prestigioso riconoscimento internazionale di “Ambasciatori del brindisi italiano” a quelle cantine che, secondo la rivista, si sono distinte e particolarmente identificate con l’idea guida che ha indirizzato il lavoro per l’assegnazione dell’attestato: dare valore all’originalità di quelle aziende che l’hanno palesata, all’ingegno di chi ha mostrato il desiderio di mettersi in gioco e tracciare una sua linea guida, e chi ha dato valore all’esperienza acquisita nel tempo aprendoci a un dialogo costruttivo per stimolare il confronto fra le altre realtà produttive del proprio areale.

Dopo un vero e proprio tuffo nel variegato e complesso mondo dell’offerta spumantistica italiana, durato 18 mesi, Bubble’s Italia è arrivata alla conclusione del suo viaggio di ricerca di quale sia il reale valore culturale che anima il comparto, stilando i nomi che saranno svelati domenica 4 giugno.

Un risultato” come ammette Andrea Zanfi di Bubble’s Italia “ottenuto senza porsi vincoli e chiusure, pregiudizi o alchimie, bussando alle porte di quelle aziende che aprendosi al dialogo si sono misurate con i parametri valutativi”.

Tra le aziende premiate, qualche anticipazione: Adami, Orsolani, Arunda, Cave Mont Blanc, Dragone, Feudi di San Gregorio, Collavini, Leone de Castris, Torre Rosazza, Valdo, VentiVenti, Ca’ del Bosco, Barone Pizzini, Mattia Vezzola.

 

Il programma della serata.

Domenica 4 giugno a Spiaggia Olivi, Riva del Garda

Ore 18.30: Inaugurazione della V Edizione del Festival Nazionale Spumantitalia 2023

Ore 19.00: Apertura dello Sparkling wine Bubbles Club con possibilità di degustare gli spumanti di tutte le aziende presenti al Festival con accompagnamento di aperitivo prolongéé, mixology, show cooking e musica dal vivo.

Ore 21.00: premiazione degli Ambasciatori del Brindisi Italiano 2023 “Le cantine che raccontano l’Italia spumantistica”

 

www.spumantitalia.it

venerdì 26 maggio 2023

Il Buon Paese - L'Oasi La Brussa a Caorle



Il nome “Oasi” è particolarmente azzeccato: infatti ci troviamo nell’Adriatico, una zona fortemente antropizzata, ma qui siamo in una vera oasi ambientale, in cui è possibile ritrovare le nostre vere radici naturali.

Ci troviamo a nord-est della laguna di Caorle, il cui territorio è caratterizzata da oltre 4 km di litorale sabbioso e da un entroterra agrario (Valle Vecchia), ottenuto mediante la bonifica delle preesistenti superfici lagunari salmastre avvenute circa un secolo fa.

L’ambiente naturale, un tempo selvaggio e paludoso, che all’inizio dello scorso millennio fu bonificato, dapprima dedicandolo all’agricoltura estensiva: dall’ ortofrutticoltura alla coltivazione di frumento ed erba medica.

Finalmente, verso la fine degli anni ’90 del secolo scorso, venne elaborato un progetto di Riqualificazione Ambientale dell’area di Valle Vecchia (la parte centrale dell’Oasi, prevedendo il riallagamento, con acque dolci e salmastre, di alcune, il contenimento dell’impatto antropico incontrollato, la forestazione, la sperimentazione all’insegna della fito-biodepurazione, nonché la valorizzazione ecoturistica ed educativa del sito, realizzando perfettamente una riconciliazione tra agricoltura di bonifica e conservazione ambientale.



Immagini da sogno

Ma, accanto agli spettacolari panorami naturali, è possibile ammirare anche le tracce dell’insediamento umano e particolarmente tipici ed interessanti, sono i “Casoni”, che

costituiscono un perfetto esempio di integrazione fra essere umano e paesaggio: utilizzati in origine come dimore fisse dalla popolazione locale, oggi sono frequentati da cacciatori e pescatori. 

I Casoni




Semplici all'esterno, appaiono simili a capanne, ma con una funzionalità estremamente elevata: se ci si sofferma a studiare il dettaglio, ci si accorge che niente è lasciato al caso; persino l'assenza di camio ha una sua motivazione, poiché le casette erano riscaldate da un unico focolare centrale scoperto e il fumo in uscita filtrava attraverso le canne palustri che formavano il tetto e le pareti. Questo metodo ingegnoso permetteva ai pescatori di asciugare in fretta le dimore bagnate in caso di temporali.

Infine vorrei ricordare che questa terra dà vita a svariate produzioni naturali di grande qualità, che vengono lavorate e trasformate in loco in deliziosi prodotti: dal frumento con i relativi prodotti, alla viticoltura, per passare agli allevamenti sostenibili e al pescato fresco.

Gianluigi Pagano

giovedì 25 maggio 2023

Eurosostenibilità – A convivio nelle Terre del Piave : asparagi e pesce di fiume – L'intervento di Laura Panizutti a Cimadolmo





Borghi d'Europa promuove all'interno del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio Iai-Iniziativa adriatico ionica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico ionica), un Percorso Internazionale denominato Aquositas,Le Vie d'Acqua.


I giornalisti e i comunicatori della rete hanno così organizzato una tappa alla Antica Trattoria l'Isetta

di Cimadolmo, riaperta da pochi giorni grazie a Denise e Manuel, giovani ma competenti anfitrioni.


Il tema dell'incontro : asparagi e pesce di fiume.

Alessio Tonini (Itticoltura Tonini,Saletto di Piave) ha fornito la trota affumicata e la spigola, per un menù essenziale, ma ricco di spunti.


Trota affumicata come antipasto, adagiata su ortaggi di stagione.

Il classico risotto con le punte di asparagi.

La spigola come diocomanda!


"La trota salmonata -osserva Alessio Tonini-, è allevata in acque sorgive fresche e molto ossigenate. Dopo il passaggio in salamoia con erbe di montagna, la trota è avviata all’ affumicatura, data da segatura di legni alpini dolci. Si serve con un filo di olio extra vergine di oliva, pomodorini e verdure fresche o lessate."


Antonella Pianca, giornalista e Degustatrice AIS, ha proposto Prime Note di Ceotto Vini di Colfosco (Susegana), vino rifermentato in bottiglia 100% glera, inserito nel progetto Col Fondo Agricolo di FIVI.

"La torbidità e il naturale sedimento di lievito dona a questo vino un’importante struttura ecomplessità che si amplifica di anno in anno, l’evoluzione è continua e sorprendente.".


La Ribolla Gialla di Marco Scolaris nasce da un vitigno antichissimo presente in Friuli Venezia Giulia, nel Collio, fin dal 1300. Il colore è giallo paglierino con riflessi verdognoli.

Le note dei fiori di castagno armonizzano con il sapore degli agrumi e l’aroma della frutta esotica: pieno, suadente, di buona acidità e con retrogusto aromatico.


Giovanni "Senior" costruì la prima piccola cantina, e fu tra i primi a distribuire e a far conoscere i vini locali in tutta la regione, anche in tempo di guerra, trasportando le botti con un carro trainato dai cavalli.

Giovanni "Junior" creò una cantina sotterranea con all'interno le prime botti in cemento e la prima linea di imbottigliamento: una vera avanguardia per l'epoca.

Marco ha trasformato la vocazione del nonno in una realtà che si è espansa sul mercato nazionale e internazionale.

Oggi la quarta generazione di vignaioli è rappresentata da Gianmarco che, forte dell'esperienza delle generazioni precedenti, punta a proiettare l'azienda verso un futuro ancora migliore.

La Scolaris nel suo percorso storico di quasi un secolo, ha saputo fare dell’autenticità del suo vino, della semplicità e raffinatezza del suo marchio e della serietà professionale, i suoi punti di forza.


Infine l'intervento di Laura Panizutti, consulente finanziario e patrimoniale, sui temi della sostenibilità nella filiera agroalimentare.




"La questione della qualità e sicurezza alimentare è oggi un tema centrale nel dibattito internazionale affrontato da una molteplicità di organizzazioni internazionali quali la FAO o l'Organizzazione mondiale della Sanità e si ripercuote sugli scambi e sugli accordi che li regolano. Lo sviluppo di modelli sostenibili e di garanzia della qualità richiede modifiche nella struttura e organizzazione delle supply chain (associazioni di produttori, integrazione verticale, organizzazione di reti) e politiche che accompagnino questi processi garantendo un'equa distribuzione del valore.

Una reputazione di alta qualità è sempre più necessaria per sostenere la competitività e la redditività dell'agricoltura europea e, in particolare, di quella italiana che non potendo contare su grandi economie di scala, ha sempre puntato sull'eccellenza delle proprie produzioni. Allo stesso tempo, i consumatori sempre più richiedono prodotti autentici ottenuti con metodi specifici e tradizionali. Sistemi di etichettatura affidabile e denominazioni d'origine sono alcuni degli strumenti utilizzati per comunicare le caratteristiche del prodotto e le modalità di produzione agli acquirenti e i consumatori. Un sistema di regole, controlli e sanzioni efficaci è necessario per proteggere consumatori e produttori rispetto a pratiche commerciali sleali. "

Affrontare le sfide della sostenibilità vuol dire anche, in sintonia con quanto proposto dall'Unione Europea, porre l'attenzione sulla bioeconomia cioè la produzione e trasformazione delle risorse biologiche rinnovabili e dei rifiuti in prodotti a valore aggiunto quali alimenti, mangimi, bioprodotti e bioenergie, mediante l'uso efficiente delle risorse e lo sviluppo di sistemi di produzione a ridotta emissione di gas a effetto serra, che si adattino agli effetti negativi dei cambiamenti climatici e che li attenuino.