sabato 21 marzo 2020

I vini de La Rajade di Dolegna del Collio in Borghi d’Europa

Una bella giornata di sole ci accoglie nella pedemontana orientale del Friuli, nella valle dello Judrio, lungo il confine sloveno, quasi a ridosso dei primi boschi.
Lorenzo Zanor,sales manager de La Rajade di Dolegna del Collio, ci racconta che il nome stesso dell’azienda significa raggio di sole, “…fonte di vita per la vite e tutta la natura circostante.Allo stesso modo con impegno dedizione e rispetto riversiamo tutta la nostra passione in questa realtà”.
Non vi è dubbio alcuno.
Abbiamo sorseggiato il vino de La Rajade all’antica trattoria Ferreghini : arriviamo ,quindi,
preparati all’incontro diretto.
“ I vigneti affondano le radici a ridosso del ronco denominato Petrus, sul versante sud-est, e seguono terrazza per terrazza fino a valle il profilo morfologico delle colline.
Sistema di allevamento (guyot),potature, gestione della chioma,lotta alle avversità e la raccolta
sono condotte con attenzione e cura dalle nostre mani,in simbiosi con il ciclo vitale delle piante.
Così si ottengono ‘quei’ vini, ricchi di aroma ed elegante complessità. “
Tutto vero. Il buon vino nasce in vigneto.
Lo sanno molto bene i giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa che hanno inserito Dolegna
nei Percorsi Internazionali del progetto ‘L’Europa delle Scienze e della Cultura’.
“ Siamo stufi di degustare vini senza personalità, frutto di alchimie di cantina e che non ricordano,
neppure pallidamente, il terroir – sbotta Renzo Lupatin, Presidente di Borghi d’Europa -. Qui a
La Rajade è un altro mondo….”
Nella cantina si realizza un equilibrio perfetto fra tecnologie ed attrezzature moderne e tradizione.
“ Lavoriamo le nostre uve – continua Zanor-,nel rispetto delle loro caratteristiche tipiche, valorizzando al massimo la qualità ottenuta nel vigneto.”
L’obiettivo è il controllo minuzioso nella conduzione delle fermentazioni e degli affinamenti sia per la vinificazione in bianco sia per quella in rosso.
Poi il salto nella sala degustazione per assaporare tutto il calore di un territorio racchiuso all’interno di uno splendido bicchiere di vino.
Ribolla Gialla DOC Collio,Friulano DOC Collio,Sauvignon DOC Collio,Pinot Grigio DOC Collio
‘Caprizi’ Riserva Bianco DOC Collio fra i Bianchi ; Rosso DOC Collio, Schioppettino IGT Venezia
Giulia,Merlot Riserva DOC Collio, Cabernet Sauvigno Riserva DOC Collio, fra i rossi.
In particolare la visita ha fatto conoscere il Pinot Grigio DOC Collio : un grande vino, che “…presenta all’olfatto un piacevole intreccio floreale e fruttato che si completa con pienezza,fragranza e morbidezza al gusto e termina con un finale lungo e speziato.”
Così va bene, a La Rajade!
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Ronco dei Pini da Prepotto all'Europa





Per davvero efficace la linea grafica che 'i Novello', vignaioli in Prepotto, hanno voluto dare
alla loro azienda,Ronco dei Pini.
La briosità del segno rinvia certamente ai contenuti, che ci siamo immaginati, fin da subito,
importanti.
Poi la lunga chiacchierata con l'enologo,Edoardo Caprara.ha fatto il resto.

Se Borghi d'Europa ha voluto inserire Ronco dei Pini nelle iniziative di informazione è perchè la ricerca di testimoni autorevoli coincide con la tribolata e affascinante storia del vino identitario di questi luoghi : lo schioppettino.

Ma lasciamo parlare Claudio Novello.
“Ora loro si sorprendono. Cercavano qualcosa d’altro,e lo hanno trovato nei luoghi più diversi, da Milano ad Amburgo a Venezia. Si sono avvicinati: domandano, guardano, leggono le retroettichette. vogliono capire se è un gioco o si fa sul serio. “Biglia”. “LiMes”. Gente di confine? Gente di confine Che gioca sul Confine? Poi mettono il naso nel Calice e chiedono “Ma come?” e si chiedono “Ma dove?”. Non era il Friuli che si aspettavano, non era la sensazione che avevano già provato.
Eccoli: ora, loro, sono sulla porta della Mia cantina.
Il “come” è faccenda seria e semplice : con il rispetto della terra, con poche paia di Mani Motivate e sapienti, con una sola idea testarda che “la terra è tutto, e il vino la sua sintesi”. Ma il “come” è anche il “senza”: senza chimica, senza fretta, senza trucchi. il “dove” è luogo della Mineralità e dei profumi. Lo trovi sulle Carte, anche su google earth se ne vuoi l’anteprima: un Mare verde di Onde di vigneti e di boschi. Prepotto è un angolo di Friuli, un rigurgito di colline inframezzate da torri e campanili ruvidi di storia longobarda. Ruvidi come noi, che non ci trovi mai in Cantina perché siamo sempre in vigna, e non ci trovi mai in vigna perché siamo sempre in Cantina. Ma se finalmente ci trovi, allora siediti qui, e ti raccontiamo le cose. Perché il resto è già vino.”

Più chiari di così....
Abbiamo assaggiato lo schioppettino di Ronco dei Pini.
Il loro, di un rosso rubino intenso, ha un sapore pieno e rotondo, ma ciononostante anche fresco e vellutato,di una persistenza notevole (come recitano le note tecniche del sito) . Il naso è deciso e aromatico, dal bouquet complesso che non può lasciare indifferenti. Gli aromi tipici del pepe, della cannella e la liquirizia incontrano i frutti di bosco, ribes, e le prugne.
Luigi Veronelli lo avrebbe ascoltato e degustato in religioso silenzio, con quell'entusiasmo che lo
aveva portato a stimare il vino principe della Valle dello Judrio e a sostenerne la ri-valutazione.
Borghi d'Europa, molto più umilmente, ha pensato di inserire Ronco dei Pini nel percorso di
informazione che porterà Prepotto in molte contrade europee.
Così è detto, e , quindi, fatto!

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venerdì 20 marzo 2020

L'azienda agricola Norina Pez di Dolegna inserita nei progetti di Borghi d'Europa

 







E' stata una degustazione all'antica trattoria  Ferreghini di Dolegna del Collio a far conoscere
ai giornalisti e ai comunicatori di Borghi d'Europa i vini del Collio dell'azienda agricola Norina Pez.
“Tutto cominciò - racconta Stefano Bernardis-, con il nonno Giovanni, nato a Dolegna agli inizi del 1900, cresciuto nello stesso paese e fondatore, insieme alla nonna Adriana e ai figli, dell’azienda agricola caratterizzata in quegli anni dalla produzione viticola, cerealicola e dall’attività di allevamento. Verso la fine degli anni ’70 vi fu la svolta: papà Giuseppe Bernardis e mamma Norina Pez decisero di dedicarsi esclusivamente alla produzione e commercializzazione del vino migliorando le tecniche di gestione dei vigneti e specializzando la tenuta nella produzione vitivinicola. “


Così oggi la terza generazione di famiglia porta avanti una filosofia precisa.
La prima strategia aziendale parte dalla campagna: cercare di produrre una uva sana ed esente da qualsiasi malattia;

infatti, solo da queste premesse potrà nascere un ottimo vino.
E’ posta molta attenzione quindi in tutte le operazioni agronomiche e colturali, eseguite nella quasi totalità a mano.
Per quanto riguarda la difesa antiparassitaria l’azienda segue un programma di lotta molto mirato al rispetto ambientale e al rispetto della pianta.
E’ limitato l’uso quindi di pesticidi e antiparassitari che mal si adattano ad un reale rispetto per l’ambiente. Non vengono fatti trattamenti insetticidi, preservando cosi la fauna e gli insetti utili presenti nel vigneto.


In cantina poi si eseguono le moderne tecniche di vinificazione e di conservazione del vino, stando sempre attenti a non pregiudicare la qualità. Ciò vuol dire lavorare con cura e delicatezza le uve e i mosti successivamente. Travasare perciò il vino al momento giusto, in modo che non perda profumi e mantenga la sua fragranza e delicatezza.


“ Abbiamo assaggiato anzitutto un friulano,delicatamente profumato,dal sapore morbido e dalla
personalità spiccata,Poi ci ha incuriosito lo schioppettino, che ha rivelato un sapore pieno e intenso,un aroma tipico dei frutti di bosco. Un vino semplice e complesso allo stesso tempo che
ha soddisfatto le nostre curiosità enoiche. L'azienda produce anche El neri di Norina ,
una cuvee ottenuta da uve Merlot e Schioppettino, appassite alcune settimane per esaltarne la maturazione, e  in seguito maturata per 24 mesi in botti di rovere.”


Dolegna, con il suo territorio interamente collinare rappresenta il confine ideale con i Colli Orientali del Friuli. Delimitata dal corso del torrente Judrio a sud-ovest, e dal confine sloveno a nord-est, è un piccolo centro a vocazione prevalentemente agricola.
In questa felice ambientazione ha sede l'Azienda, che si compone di una superficie totale di quasi 10 ettari, di cui sette dedicati alla coltura della vite.


L'Azienda è stata invitata a partecipare alle iniziative di informazione del Percorso Internazionale
Eurovinum, il Paesaggio della Vite e del Vino, per l'evidente eccellenza delle proprie proposte enoiche.

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lunedì 16 marzo 2020

RACCONTI DI-VINI: L’AZIENDA AGRICOLA ALBERTO MARSETTI DI SONDRIO






La Redazione della Testata Giornalistica Borghi d’Europa è sempre molto attiva nel comunicare le eccellenze vitivinicole italiane e non, spesso visitando di persona i territori vocati o partecipando a rassegne ed eventi dove tali eccellenze sono protagoniste.
Tra i terroir più cari a Borghi d’Europa c’è la Valtellina, con la sua viticoltura eroica, rappresentata ottimamente dai grandissimi rossi di Nebbiolo Chiavennasca,ognuno con un’impronta caratteristica della sottozona di appartenenza (Inferno, Sassella, Grumello, Valgella e Maroggia).
In questo inizio 2020, la Valtellina è stata riconfermata da Borghi d’Europa nei progetti d’informazione “Milano Vetrina del Gusto” e “Terre di Confine” e raccontata a convivio attraverso i vini d’autore dell’Azienda Agricola Alberto Marsetti di Sondrio, come in occasione dell’incontro giornalistico tenutosi a fine gennaio all’Osteria della Stazione l’Originale a Milano.
Parliamo di una cantina a conduzione familiare, situata nella sottozona vinicola Grumello Docg, che conta circa 9 ettari, dislocati alla porte di Sondrio. L’uva Nebbiolo viene valorizzata alla grande, grazie all’esposizione al sole particolarmente favorevole e alla composizione del terreno prevalentemente sabbio-limoso.
Le etichette di NEBBIOLO Chiavennsca di Alberto Marsetti sono 4: il Rosso di Valtellina Docg, fresco e a volte erroneamente definito il vino basico, il Valtellina Superiore Grumello Docg, piacevole e allo stesso tempo deciso, il Valtellina Superiore Docg Le Prudenze, vino di carattere e molto armonico, ed infine lo Sforzato di Valtellina Docg, rosso ottenuto da uve Nebbiolo lasciate appassire, che conferiscono una certa regalità ed intensità al vino.
I giornalisti e comunicatori di Borghi d’Europa e dell’Associazione l’Altratavola continueranno a lavorare alacremente per far sì che la cultura del vino valtellinese venga compresa e diffusa in maniera globale.