sabato 28 dicembre 2019

Ittiturismo “In Marinetta”…non solo cibo, ma vera “Sea Food Passion”



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“In Marinetta” è attività di ristorazione di livello all’insegna della passione e per la cucina e per il suo territorio: il paradiso del Delta del Po veneto. Le preparazioni suggerite da In Marinetta si identificano con i prodotti delle lagune dell’Alto Adriatico e gli orti sabbiosi siti nelle terre del Delta, tipici per freschezza e sapidità uniche che, trasformate dalle sapienti mani e dalla fervida fantasia dello Chef Executive Alessio Bottin, valorizzano al meglio, stagione per stagione, il patrimonio della natura circostante. Le ingegnose opere di bonifica hanno reso il Delta del Po fertile, creato un’ottima economia agricola e una fiorente attività di pesca, facendolo così divenire un distretto ittico, tra i più importanti d’Europa, riconosciuto dal “Mab Unesco” come “Riserva della Biosfera”. 

Isi Coppola è il ”deus ex machine” dell’In Marinetta e con innata “sea food passion” – coadiuvata dallo chef Alessio e dalla maître Ilaria – sceglie i prodotti della terra, rispettandone i tempi giusti per godere appieno della migliore unicità – e il pescato del giorno – recuperato là dove le acque del grande fiume (Po) incontrano il mare – presentando così, squisiti menù che si possono assaporare nell’elegante, ampio salone con veranda dotata di caratteristico “bilancione” esterno (per la pesca, detto padellone o trabucco) ma anche stando comodamente assisi nella terrazza panoramica o nel Bistrot del mare, per godere, a fine giornata, dei tramonti bellissimi che si riflettono sull’acqua, magari “cicchettando” tra amici sorseggiando un venetissimo Spritz, un buon calice di vino con un occhio di riguardo per le produzioni italiane, in particolare per quelle che parlano di territorio, o una dissetante birra artigianale, magari la bionda Arsura (4 gradi e mezzo) una lager del birrificio artigianale friulano “620 passi”, chiara leggera, molto beverina.  Isi Coppola, sempre perfetta padrona di casa, è molto attenta alla scelta dei vini da abbinare alla pluralità gastronomica dei menù che propone: da quelli provenienti da zone costiere e vulcaniche, valorizzando i tanti vitigni dal “terroir” spesso dimenticato (l’identità per Isi viene prima di tutto…) perché in questo modo si può assaporare qualcosa di unico… Un posto di rilievo è dedicato alle “bollicine” da uve italiane, anche insolite, provenienti da tutte le regioni (e non mancano quelle francesi) e ai vini “naturali” e “non filtrati”, tutti si abbinano magnificamente ai piatti suggeriti e preparati dallo chef Alessio.
L’“Associazione Borghi d’Europa” ha promosso presso l’Ittiturismo In Marinetta, un incontro con giornalisti del settore - invitati per l’occasione in qualità di “tester”- per valutare l’offerta culinaria, la professionalità e le competenze dello chef Alessio e del suo staff, nell’imminenza delle feste di fine anno. Il benvenuto - tra riprese televisive e interviste - è a base di anguilla nostrana (debitamente “sgrassata” con un procedimento particolare e quanto meno efficace) appoggiata su una base di polenta bianca e decorata con gocce di succo di melagrana, accompagnata dalla “Fipa”, birra rossa, sempre della “620 passi” della Laguna di Marano (UD) una “Indian ale” da 6° ambrata, luppolata con luppoli americani, sentori di frutta tropicale e pompelmo. La gentile Isi, presenta l’”entrée”, composta da un tris di classici “saor”, alla veneziana (unione di cipolla, uvetta e pinoli): uno con sarda di Pila (tipica della zona del Polesine) con cipolla bianca di Rosolina, uno di canestrelli con cipolla dorata di Chioggia e il terzo, di “zucca violina” con cipolla di Tropea. In abbinamento: “bollicina” chardonnay Calepino “100% non dosato” metodo classico Castelli di Calepio, del Valcalepio BG (tra l’Oglio e l’Adda); colore giallo paglierino, perlage fine e persistente, profumo fruttato, fresco ed invitante è ottimo come aperitivo e con crostacei e molluschi. Davvero speciale per detta entrée. In attesa del piatto principale, degustazione - graditissima - di “ostriche rosa de Tarbouriech” presentata dal referente Alessio Greguoldo, che spiega come avviene l’allevamento innovativo da cui risulta un eccezionale prodotto, di altissima qualità, dal guscio pulito e privo di parassiti, con carni consistenti dal sapore impareggiabile. Allevate nel mare Mediterraneo col metodo “a sospensione”, le ostriche rosa sono attaccate a funi, dosandone l’esposizione all’aria e al sole, simulando così l’alternanza delle maree, per un periodo di ben 36 mesi. E' il momento del protagonista: il risotto alle vongole veraci lavorato ad arte dallo chef Alessio: da riso Carnaroli Delta del Po IGP (pregiato prodotto delle terre alluvionali e salmastre del rodigino in cui è coltivato) questo riso tiene ottimamente la cottura: ha gusto lievemente sapido, è ottimo con il pesce, specie con le vongole… Nel caso, queste, sono fornite da Ivan Padovan (anche socio dell’In Marinetta) AD della Soc. agricola “Regina” allevamento di vongole veraci di laguna e di lupino di acqua di mare (nella zona del basso Polesine): Ivan spiega che l’approvvigionamento del seme, trattato e gestito, porta alla migliore tipologia di vongola – depurata e non spurgata – con notevoli risultati qualitativi per dimensioni e gusto…. Il risotto con i succulenti  molluschi, è ornato con minuscolo rametto di timo e un filo d’olio, appunto allo stesso delicato sentore. Lo accompagna una Albana Santa Lucia, DOCG secco, vino “bio dinamico” colore giallo paglierino con decisi riflessi dorati, al naso fine e intenso, con note fruttate, floreali e speziate; è rotondo e morbido, con lunga persistenza e finale leggermente minerale. Anche da meditazione. Ideale per piatti di pesce saporiti, al forno e al cartoccio, crostacei, frutti di mare, risotti di pesce, carni bianche e formaggi stagionati. Per terminare in dolcezza, Isi propone una crema così detta “belga” da classica ricetta della nonna (dessert assolutamente italiano, meglio, napoletano) delizioso mix tra creme caramel e panna cotta: cottura a “bagnomaria”, corretto con un pizzico di caffè e di cacao, servito su guscio di frolla, con lamponi, posati su yogurt greco… Altra dolce proposta, un panettone chiamato “veneziana” è della tradizione polesana (del panificio Finotti & Pan di Zucchero di Porto Viro RO) contornato da mascarpone a forma di “spumino” con una, davvero notevole, “mostarda di mele cotogne” (direttamente dalle cucine dell’In Marinetta)… Altre specialità della Casa che Isi consiglia di gustare in questo periodo dell’anno, sono: “cotechino e baccalà” (made in follia dello chef Alessio - parole di Isi…-) piatto della tradizione e dell’innovazione nel rispetto del territorio (presentato con successo al Festival del baccalà) realizzato con riduzione di acqua di ostriche e accompagnato da flan di spinaci e patate, con rafano fresco; abbinato a fresche bollicine o, preferendo, con una birra artigianale nera, l’Imperial stout, leggermente affumicata (torbata) da 6°,08 ultima arrivata di casa “620 passi”,  svezzata proprio per le prossime feste natalizie. Altra proposta - da non perdere - la “guancetta di maialino del Delta” (da piccoli suini allevati in zona allo stato semi brado) carni brasate al Moscato Giallo dei Colli Euganei e capesante dell’Alto Adriatico, pietanza che ha raccolto importanti consensi a Golosaria (evento dedicato alle eccellenze enogastronomiche italiane che si svolge in autunno a FieraMilanoCity) accompagnato da un “Fortana del Bosco Eliceo Frizzante 2004”, il re delle sabbie (vino autoctono della Doc della zona Bosco Eliceo, a ridosso dell'Adriatico, tra il Po di Goro a nord e Ravenna a sud) appena tannico, sapido e fresco, si abbina ai salumi tipici ferraresi come la Salamina da sugo e anche a anguilla e fritture; per gli appassionati della birra, raccomandata la Cortona Belgian “620 passi” (ale rossa 6°,4) davvero speciale, come giustamente la decanta a pieno titolo il titolare del birrificio friulano, Roberto Regeni. Sempre perfetta!
(GfL)
In Marinetta Ittiturismo Sea Food PassionVia Po di Levante, 2a - 45010 Rosolina ROAperti tutto l’anno tranne gennaio e febbraioTel. 3450318387 - www.inmarinetta.it Prenotazioni: thefork.it

giovedì 26 dicembre 2019

I vini di Riccardo Caliari (Spolert) da Prepotto all'Europa




Riccardo Calliari- racconta Gianfranco Leonardi, direttore di Degusta Magazine-, di “Spolert” di Prepotto UD: un ingegnere prestato all’enologia e con successo! Dopo avere fatto esperienza in quel di Montalcino, con il vino Brunello, l’ingegnere si è spostato in Friuli alla ricerca di una zona da rivalorizzare. E ci è riuscito: ha trovato la zona – la collina di Prepotto – e l’ha rivalorizzata – producendo mono varietali autoctoni friulani: Friulano, Schioppettino (o anche Ribolla Nera) e Ribolla Gialla – vini che si possono acquistare in zona di produzione e on line sull’e-commerce “spolert.it”.”
I circa 8 ettari di terreno sono tutti nel comune di Prepotto, storico borgo incastonato tra il Parco Naturale delle Prealpi Giulie e la riviera dell’Alto Adriatico, rappresenta un’importante area vitivinicola ed è parte della denominazione Friuli Colli Orientali DOC.

I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno invitato l'azienda a proporre
i propri vini alla presentazione del progetto 'L'Europa delle Scienze e della Cultura'
patrocinato dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica- Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica), che si sviluppa per tutto il
2020 in oltre dieci Paesi europei.
Un vivace filò presso l'Ombreria di Mignagola di Carbonera ha messo a confronto
il mondo dell'informazione con il mondo del vino, per la presentazione del Percorso
Internazionale Eurovinum,Il Paesaggio della Vite e del Vino.
Riccardi Caliari ha fatto degustare il friulano

Vendemmia: a mano in cassetta, fatta in diverse fasi nella prima decade di settembre.
Vinificazione: il 70 % dell’uva viene raffreddata e sofficemente pressata ed il 30% fa l’alzata di cappello. Il mosto decantato staticamente a freddo e fermentato in cemento a temperatura controllata (una parte fa anche macerazione sulle bucce per alcune ore).
Affinamento: 10 mesi in vasche di cemento a temperatura controllata.
Caratteristiche organolettiche: colore giallo paglierino, al naso fruttato, floreale e minerale. In bocca fresco e di corpo. Ha sentori tipico sentore di mandorla amara, salvia, pera, mela.
Consigli e abbinamenti: servire a 10-12°C ottimo in abbinamento con il famoso prosciutto San Daniele, con il salame e con gli insaccati in genere. Forma il binomio perfetto in abbinamento con pietanze di pesce, formaggi freschi, crostacei, contorni di funghi, guarnizioni al tartufo, primi piatti cotti al forno, frittate.”

In un'altra giornata Spolert ha proposto nella serata dedicata a La Via dei Norcini presso l'associazione culturale Ombretta di Salgareda, nella golena della Piave, il suo schioppettino, con le carni di chianina (rigorosamenteb toscana!) della macelleria Tozzetti a Mercatale in Val di Pesa.
Ecco la scheda :
Varietà: 100% schioppettino
Zona coltivazione: in collina nel comune di Prepotto.
Vendemmia: a mano in cassetta, fatta in diverse fasi nella prima decade di ottobre.
Vinificazione: il mosto rimane a contatto con le bucce per circa 18 giorni, a temperatura controllata.
Affinamento: il vino viene diviso in tre parti uguali e ciascuna viene affinata diversamente (cemento, anfora, legno) per circa 10 mesi.
Caratteristiche organolettiche: colore rosso rubino con sfumature violacee. Al naso è intenso e speziato, profuma di ciliegia, mirtillo e lampone. In bocca è complesso, fresco ed elegante. Un vino decisamente armonico.”

giovedì 5 dicembre 2019

Il Birrificio 620 passi di Marano Lagunare nel Percorso Internazionale La Via della Birra





Laguna di Marano: è nata qui a due passi dal mare la birra “620 passi”. Racchiude nel suo sapore storie di mare e di pesca, di gente friulana e di parlata veneta con una ricetta altamente innovativa studiata dai mastri birrai lagunari. Anticamente Marano, sotto il patriarcato di Aquileia (capoluogo di una delle provincie del Sacro Romano Impero), era il punto di forza contro i nemici provenienti dal mare. La Repubblica di Venezia mirava a farla sua per avere il dominio incontrastato sull’alto Adriatico; nell’anno 1543 Marano passa definitivamente sotto il dominio della Serenissima che come ricordo lasciò alla cittadina il dialetto Veneto.
Roberto Regeni.nume tutelare del “Birrificio 620Passi” (via Sinodo 8, Marano Lagunare),
racconta : “I passi a cui si siamo ispirati per l’etichetta, si riferiscono al perimetro delle mura di cinta di Marano, dove i soldati facevano la ronda (un passo = 1,40 m.). “

Dopo l'incontro con Borghi d'Europa alla Trattoria da Vico a Colloredo di Montalbano,
i giornalisti e i comunicatori della rete internazionale hanno invitato il Birrificio alle giornate
di informazione che si sono tenute a Salgareda, nella golena della Piave, per la presentazione dei Percorsi Internazionali, segnatamente La Via della Birra.

“Dalle ricette altamente innovative studiate dai mastri birrai lagunari - osserva Gianfranco Leonardi,direttore di Degusta Magazine-, sono arrivati ad un assortimento con una lager bionda molto beverina, l’Arsura (4 gradi e mezzo) chiara leggera, con sentori di cereale e note erbacee da luppoli tedeschi e cechi, poi la Cortona, color rubino, dolce e mediamente corposa, con note di toffee e frutta matura; la Fipa, una “Indian ale” da 6° ambrata, luppolata con luppoli americani, sentori di frutta tropicale e pompelmo; e anche una rossa, belgian ale che ha 6°,4. Ultima arrivata, una nera, Imperial stout, leggermente affumicata (torbata) da 6°,08 uscirà a Natale. “

L'inserimento del Birrificio 620Passi permette anche al borgo lagunare di partecipare
alle iniziative di informazione del progetto 'L'Europa delle Scienze e della cultura', patrocinato dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica- Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica), che si sviluppa per tutto il
2020 in oltre dieci Paesi europei.

“L’Iniziativa Adriatico-Ionica (IAI)- osserva Renzo Lupatin,Presidente di Borghi d'Europa-
è un forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico-ionica.
La IAI ha origine il 19 - 20 maggio 2000 con la firma ad Ancona, da parte dei Ministri
degli Affari Esteri di 6 Paesi rivieraschi (Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Slovenia), della “Dichiarazione di Ancona” sulla cooperazione regionale quale strumento di promozione della stabilità economica e politica e del processo di integrazione europea.
Ai 6 membri originari si sono aggiunti l’Unione di Serbia-Montenegro nel 2002 (in seguito alla scissione del 2006, sia la Serbia sia il Montenegro hanno mantenuto la membership nell’Iniziativa) e la Macedonia del Nord nel 2018, la cui adesione è stata promossa dall’Italia nel corso del suo anno di presidenza dell’Iniziativa. Ad oggi la IAI conta 10 membri, la Repubblica di San Marino è entrata a far parte dell’Iniziativa nel 2019 durante la Presidenza montenegrina”.

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domenica 1 dicembre 2019

Le Officine Mingozzi e Borghi d'Europa : i fondamenti scientifici del pirodiserbo





Alla presentazione del progetto 'L'Europa delle Scienze e della Cultura' a Porto Tolle,
Borghi d'Europa ha dedicato un'ampia pagina al settore delle tecnologie e dell'innovazione
in agricoltura, che verrà approfondito nel corso del 2020.
Il progetto gode del Patrocinio della IAI (Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo
per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico-Jonica) e di ESOF2020 Euroscience
Open Forum, Trieste Capitale Europea della Scienza.
La collaborazione con le Officine Mingozzi di Bando d'Argenta porterà ad un seminario
sui fondamenti scientifici del pirodiserbo.

Le Officine Mingozzi nascono negli anni ‘50 dalla genialità manifatturiera ed imprenditoriale di Natale Mingozzi; la professionalità e le competenze fanno si che le Officine Mingozzi divengano in breve punto di riferimento sul territorio, e non solo, per la riparazione di macchine agricole, macchine movimento terra, manutenzione industriali.
Negli anni 80 la lungimiranza della nuova generazione della famiglia Mingozzi, i fratelli Marco e Marino, forti dell’esperienza maturata nel settore dell’agricoltura e della innovazione tecnologica, iniziano, come precursori, sia in Italia che in Europa, la loro avventura nella costruzione, commercializzazione e vendita di macchine ed attrezzature da pirodiserbo.
Oggi l’azienda, forte di una esperienza trentennale, si pone sul mercato come azienda leader nel settore del pirodiserbo; punto di riferimento per la consulenza e vendita della macchine per i clienti, che possono trovare nel rapporto con le Officine Mingozzi, oltre che un rapporto esclusivamente commerciale, anche un rapporto di raffronto e di scambio di idee per l’applicazione e lo sviluppo delle tecniche di lavorazione e dei processi culturali.
La robustezza, la semplicità d’uso, l’affidabilità fanno da contrapposizione all’enorme tasso tecnico e di sicurezza della macchine prodotte dalle Officine Mingozzi, tali da essere oggi sinonimo di QUALITA’. L’azienda vanta ad oggi esperienze di collaborazioni con i maggiori istituti sperimentali nel campo della meccanica agricola e del mondo universitario; collaborazioni con i più titolati istituti agrari sul territorio nazionale ed europeo.

La redazione multimediale di Borghi d'Europa si reca direttamente nelle aziende agricole
per documentare le lavorazioni e gli interventi.
Fra le aziende vogliamo ricordare l'Azienda Agricola Alessandro Azzalin (Porto Tolle),
Società Agricola Foglie d'Oro Srl ( Insal'Arte OrtoRomi, Boara Polesine, Rovigo),
l'Azienda Agricola Visentini di Codigoro, l'Azienda Agricola Edoardo Laurenti (Porto
Tolle) e l'Azienda Agricola Luigi Busana di Gambarare di Mira. 

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sabato 23 novembre 2019

BORGHI D’EUROPA PROPONE “PADOVA CITTA' DELLA SCIENZA” PER IL PROGETTO “L’EUROPA DELLE SCIENZE E DELLA CULTURA” (PATROCINIO I.A.I. -INIZIATIVA ADRIATICO-IONICA ED ESOF 2020)

 


Borghi d'Europa, nel quadro del Progetto “L'Europa delle Scienze e della Cultura”,patrocinato dalla IAI (Iniziativa Adriatico-Jonica) e da ESOF2020 (EuroScience Open Forum), ha iniziato a programmare le iniziative di informazione per il 2020.
ESOF (EuroScience Open Forum) è il più grande incontro scientifico interdisciplinare in
Europa. Creato nel 2004 da EuroScience, questo forum biennale dedicato alla ricerca scientifica - aveva raccontato nella sua intervista il professor Bruno Dalle Vedove-,e all'innovazione offre un’opportunità unica di interazione e dibattito tra scienziati, innovatori,amministratori pubblici, imprenditori e cittadini. Trieste è stata nominata Città Europea della Scienza 2020 ed è stata scelta come luogo in cui ospitare la nona edizione di ESOF, che si svolgerà dal 5 luglio al 9 luglio 2020, e sarà accompagnata da un Festival della Scienza aperto a tutti, Science in the City Festival che durerà invece due settimane, dal 27 giugno al 11 luglio 2020. L’incontro si terrà nell’area del Porto Vecchio, il vecchio scalo commerciale marittimo di Trieste che per decenni è stato il porto dell'Impero austro-ungarico e che ora è un patrimonio architettonico e industriale eccezionale.Il festival invece comprenderà tutta la città.”
Freedom for Science” si riferisce a una scienza che si pone problemi aperti, anche apparentemente irrisolvibili, con curiosità e metodo, senza restrizioni di credo o pregiudizi. “Science for Freedom” significa d’altro canto che la scienza è un linguaggio inclusivo, che fa dialogare persone di qualsiasi colore e genere, talvolta anche che sono in lotta tra loro. Nel riconoscere l’importanza di tale dialogo, Trieste si impegna a coinvolgere i Paesi dell’Europa centro-orientale, poco rappresentati nelle edizioni precedenti di ESOF, incrementando le opportunità di relazione, conoscenza scientifica, sviluppo di nuove carriere e business, facendo quindi un importante passo in avanti verso un'idea di Europa scientifica aperta e inclusiva.
Promotore e organizzatore dell’evento è la Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze (FIT) che ha anche sviluppato un programma ad hoc, chiamato proESOF e caratterizzato da una serie di attività che precedono,accompagnano e seguono lo sviluppo dell’EuroScience Open Forum del 2020.m Tutti possono partecipare proponendo eventi, spettacoli, esposizioni, laboratori e molto altro.

L’Iniziativa Adriatico-Ionica (IAI) è invece un forum intergovernativo per la cooperazione regionale nell’area bagnata da questi due mari. È nata nel 2000, con un accordo sottoscritto ad Ancona da parte dei ministri degli Affari Esteri di sei paesi rivieraschi: Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia e Slovenia. Al centro della Dichiarazione di Ancona è stata posta la cooperazione regionale quale strumento di promozione della stabilità economica e politica e del processo di integrazione europea.

Ai sei membri originari se ne sono progressivamente aggiunti altri quattro: Serbia e Montenegro (dal 2002 insieme e dal 2006 separatamente), Macedonia del Nord nel 2018 e Repubblica di San Marino nel 2019.

Nell’arco di tempo coperto dall’iniziativa, spiega Renzo Lupatin, presidente di Borghi d'Europa, Milano sarà la capitale informativa del Progetto ‘L’Europa delle Scienze e della Cultura’: tutti i borghi e i territori della rete (trenta borghi di oltre 15 paesi e regioni d'Europa) presenteranno e racconteranno a giornalisti e comunicatori le loro storie, mettendo al centro la riscoperta di culture e luoghi sconosciuti”.

Prende il via a dicembre 2019 il percorso 'Padova,Città della Scienza', che prevede la realizzazione di diverse tappe : fulcro del percorso scientifico in città, è Palazzo Bo, sede storica dell'Università patavina: fondata nel 1222, è una delle più antiche del mondo (la seconda in Italia dopo Bologna). Essa rappresenta un autentico archetipo dell’università moderna. Conserva intatto il più antico teatro anatomico stabile del mondo, l'antica Aula di Medicina, la cattedra di Galileo Galilei, l’ Aula Magna, e centinaia di stemmi storici di studenti e professori. Tra i personaggi illustri che segnarono la storia dello Studio Patavino Pietro d’Abano, Nicolò Copernico, William Harvey, Andrea Vesalio, Gabriele Falloppio, Galileo Galilei, Fabrizio d’Acquapendente, Giovan Battista Morgagni, per citarne solo alcuni, e la prima donna laureata del mondo, Elena Cornaro Piscopia.

Altre eccellenze scientifiche sono l’ Orto Botanico e il Museo della storia della medicina in Padova,
la Torre dell'Osservatorio detta La Specola e gli altri Musei Scientifici, tra cui il Museo di Geologia e Paleontologia, il Museo di storia della Fisica, il Museo di Mineralogia, vari Istituti di ricerca e sperimentazione scientifica.
Inoltre Padova ospita Galileo Settimana della Scienza e dell'Innovazione 2020, che si svolgerà a Padova da lunedì 4 a domenica 10 maggio 2020, promossa da Comune di Padova e ItalyPost.

Borghi d'Europa celebra anche il trentennale della nascita dell'Associazione L'Altratavola, fondata
sotto il Patrocinio della rivista L'Etichetta diretta da Luigi Veronelli. L'Associazione svilupperà
nel percorso i temi della scienza nel settore agroalimentare.
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sabato 9 novembre 2019

BORGHI D'EUROPA HA INSERITO LA RETE D'IMPRESA FRIULANDO NEL PROGETTO L'EUROPA DELLE SCIENZE E DELLA CULTURA



Milano, 3 ottobre 2019 – Borghi d'Europa, nel quadro del Progetto “L'Europa delle Scienze e della Cultura”,patrocinato dalla IAI (Iniziativa Adriatico-Jonica), ha incontrato a Tarcento la rete d'impresa FRIULANDO, Food Wine Experience, per mettere le basi di una collaborazione informativa proficua.

L'idea nasce dal cuore-osserva David Pesce,coordinatore della erte- Nasce da cinque aziende friulane che amano il proprio territorio. Il Friuli Venezia Giulia è un piccolo fazzoletto di terra incastonato in un angolo d'Italia, tra Austria e Slovenia, con tanta storia, cultura, natura, e una grande tradizione enogastronomica in gran parte ancora da scoprire.
Vi accompagneremo lungo percorsi emozionali e sensoriali. Insieme a noi friulani, visiterete colline e montagne, sarete guidati alla scoperta di nuovi sapori, paesaggi inaspettati e profumi inebrianti. Scoprire il Friuli e innamorarsene sarà questione di un attimo!”

Cinque le aziende che partecipano alla rete : l'Agriturismo al Tulin (Montenars), la Casa delle Farfalle (Bordano), Mont'Albano agricola (Savorgnano del Torre), Osteria di Villafredda (Loneriacco di Tarcento),Prosciuttificio Prolongo (Dan Daniele del Friuli).

Tra le esperienze suggerite vogliamo ricordare San Daniele: un viaggio nei 5 sensi più 1
( lo speciale e antico prosciutto di Prolongo, i piatti della tradizione dell'Osteria di Villafredda e la cantina bio di Mont'Albano) ; Il vino bio nasce in Friuli (alle origini del bio in enologia, poi a pranzo con la grande tradizione a Villafredda e per chiudere il prosciutto tradizionale di Prolongo) ; Formaggi, malghe e dintorni ( dal microcaseificio di Ennio e Gabri al vino biologico di Montalbano, per finire con le delizie artigianali di San Daniele).

L’Iniziativa Adriatico-Ionica (IAI) è invece un forum intergovernativo per la cooperazione regionale nell’area bagnata da questi due mari. È nata nel 2000, con un accordo sottoscritto ad Ancona da parte dei ministri degli Affari Esteri di sei paesi rivieraschi: Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia e Slovenia. Al centro della Dichiarazione di Ancona è stata posta la cooperazione regionale quale strumento di promozione della stabilità economica e politica e del processo di integrazione europea.

Ai sei membri originari se ne sono progressivamente aggiunti altri quattro: Serbia e Montenegro (dal 2002 insieme e dal 2006 separatamente), Macedonia del Nord nel 2018 e Repubblica di San Marino nel 2019.

Nell’arco di tempo coperto dall’iniziativa (fino a dice,mbre 2020), spiega Renzo Lupatin, presidente di Borghi d'Europa, Milano sarà la capitale informativa del Progetto ‘L’Europa delle Scienze e della Cultura’: tutti i borghi e i territori della rete (trenta borghi di oltre 15 paesi e regioni d'Europa) presenteranno e racconteranno a giornalisti e comunicatori le loro storie, mettendo al centro la riscoperta di culture e luoghi sconosciuti. Friulando sarà una delle prime esperienze invitata a Milano”.

I trenta borghi saranno organizzati per aree tematiche: i Percorsi Internazionali di Borghi d'Europa, già presentati a Milano, nella sede del Parlamento Europeo nell'aprile del 2019.
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sabato 19 ottobre 2019

ALL'OSTERIA DELLA STAZIONE A MILANO, con le storie di Russi (Romagna). Savorgnano del Torre (Friuli) e il Parco Sud di Milano




“ Abbiamo iniziato ad 'invadere' pacificamente Milano, con i racconti e le storie
dei Borghi d'Europa che partecipano al progetto 'L'Europa delle Scienze e della
Cultura', patrocinato dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica), forum intergovernativo
per la cooperazione regionale nella regione adriatico-jonica “, sottolinea Renzo
Lupatin,presidente di Borghi d'Europa, ai margini dell'incontro che si è tenuto alla
Trattoria della Stazione l'Originale, in quel di Milano.

La parola, anzi le parole ai rappresentanti di territori magari poco conosciuti, ma
capaci di esprimere il meglio in termini di cultura e di produzioni d'eccellenza.
Dopo la presentazione di Alessio Dalla Barba,responsabile nazionale per la comunicazione
di Borgh d'Europa, Monica Grilli,assessore al Turismo del Comune di Russi (Ravenna)
ha dipinto con brio e vivacità le caratteristiche della propria comunità.
La storia ha per davvero baciato Russi, fin dai tempi dell'Antica Roma. La Villa Romana
( con annesso Museo), né è la prova.
Come dimenticare poi il Patrimonio delle Architetture religiose, delle Architetture Civili
(Palazzo San Giacomo) e delle Architetture Militari (la rocca). Non ultimo il Patrimonio
enogastronomico, ben rappresentato nel corso della serata, dagli eccellenti vini della
Tenuta Uccellina ( con il mitico burson).
Marco Sara ha poi raccontato di par suo la storia di Savorgnano del Torre (comune di
Povoletto),ove i giovani viticoltori si sono riuniti in associazione con il Patrocinio della
Civica Amministrazione, per valorizzare il proprio territorio.
Le prime notizie scritte risalgono all'anno 921 quando da Berengario I, Marchese del Friuli e Imperatore del Sacro Romano Impero, viene data la concessione di fortificare un preesistente castello. Questo sorgeva sul colle della Motta che attualmente è oggetto di una campagna di scavi dai risultati interessanti, ed era il centro amministrativo di uno dei più importanti feudi del Friuli.
In zona sono numerosi i resti di costruzioni romane, di cui una databile con il ritrovamento di una moneta di Costantino il Grande del 300 dopo Cristo.
Certamente furono proprio i Romani ad introdurre in zona la coltivazione della vite, costante punto di forza dell'economia di Savorgnano del Torre.

L'ultimo intervento è stato di Silvia Faccio, Project Manager di Promozione Turistica,che ha presentato il Parco Agricolo Sud di Milano, inserito nella rete dei progetti di Borghi d'Europa.
Il Parco Agricolo Sud Milano, istituito con legge regionale n. 24 del 1990, oggi sostituita dalla legge regionale n. 16 del 2007, e affidato in gestione alla Città metropolitana di Milano, comprende le aree agricole e forestali di 60 comuni, per un totale di 47.000 ettari.

La buona cucina friulana dell'Oste Gunnar, ha poi coccolato' gli intervenuti, con abbinamenti cibo-vini che hanno vieppiù valorizzato i vini romagnoli della Tenuta Uccellina e i vini di Marco Sara.
La Tenuta Uccellina è una delle storiche cantine dei Colli di Bertinoro. La specialità della casa sono i vini classici di Romagna, tutti autoctoni, a partire dal mitico Burson (uva Longanesi) a cui è dedicata molta cura, per non parlare del passito di Albana e delle deliziose bottiglie di Famoso, che nella versione spumante trova grande vivacità ed eleganza.

“- Noi crediamo che un sistema di agricoltura organica, che rispetti la terra come ogni altro organismo vivente sia il modo migliore di preservare la qualità e l'autenticità delle nostre uve. La ricerca di un equilibrio con l'ambiente, il rispetto dei cicli naturali sono i principi che ci guidano nella vita e nella conduzione dell'azienda.- Queste parole ci presentavano nella prima versione del nostro sito, nel 2008; rimangono ancora dei punti fermi.Noi siamo cresciuti, abbiamo ascoltato, abbiamo imparato, abbiamo sperimentato… siamo ancora in cammino. “
Così Marco Sara.

Il viaggio a Milano è cominciato.