mercoledì 7 settembre 2016

I Percorsi della Fede : uno dei temi ‘fondanti’ dell’identità europea



La seconda tappa del percorso che la rete dei borghi europei del gusto sta sviluppando
verso l’importante appuntamento della prima settimana di dicembre ( Borghi d’Europa), nella Bassa Padovana, nella Bassa Veronese e in Polesine, tocca uno dei temi più suggestivi : i Percorsi della Fede. Nel mentre sono stati scelti i luoghi nel padovano ( il Monastero di San Salvaro a Urbana ;
il Santuario del Tresto a Ospedaletto Euganeo ; l’Abbazia di Santa Maria delle Carceri) che ospiteranno gli incontri, si annuncia un intenso programma di visite. L’Itinerario dei Siti Cluniacensi in Lombardia ( che partecipano alla vita delle Federazione dei Siti Cluniacensi, Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa) ; la Strada delle Abbazie a Milano ; la Strada delle Abbazie in Friuli Venezia Giulia ; l’Abbazia Benedettina di Cesena ; un itinerario in Romagna e nell’Appennino bolognese ; la proposta di un nuovo itinerario culturale ‘Strade e Borghi Europei degli Organi Storici’ ( Italia, Canton Ticino – Svizzera, Austria,Slovacchia,Slovenia e Croazia) : questi alcuni dei luoghi e dei progetti che verranno ricordati e presentati nella Bassa Padovana.

Il Museo delle Antiche Vie di Urbana,negli spazi dell’ex Monastero, è oggi un centro di documentazione storica che ripercorre l’evoluzione del territorio della Bassa Padovana, la nascita degli antichi tracciati stradali della zona e la vita di strada di un tempo.
Nel luogo della miracolosa apparizione mariana al barcaiolo Giovanni di Bartolomeo Zielo da Ponso la notte del 21 Settembre 1468, in località Tresto, attuale frazione del Comune di Ospedaletto Euganeo, fu costruito il complesso del Santuario del Tresto.
L'abbazia di Santa Maria delle Carceri, situata nel comune di Carceri nella bassa padovana,fu fondata nel XII secolo come ospizio per i pellegrini diretti verso Roma lungo la via padovana, fu ampliata dal XV al XVII secolo dai monaci camaldolesi. Dopo essere stata venduta nel 1690 per finanziare la guerra della Repubblica di Venezia contro l'Impero ottomano, rimase abbandonata fino alla metà del XX secolo. Da metà degli anni novanta un gruppo di volontari è impegnato mella ristrutturazione del monastero e della foresteria per riportare l'abbazia al suo antico splendore. All'interno del complesso architettonico è stato realizzato un Museo della Civiltà Contadina.

L’iniziativa gode del Patrocinio della Associazione Regionale dell’Emilia Romagna dell ‘UCSI (Unione Cattolica della Stampa Italiana), al fine di facilitare l’incontro fra mondo dell’informazione e mondo del turismo religioso e culturale.

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