Massa d'Albe è un comune italiano di 1 337 abitanti della provincia dell'Aquila in Abruzzo.
Nel suo territorio si trova il sito archeologico di Alba Fucens.
Il nucleo centrale dell'abitato, situato sul versante nord orientale dei piani Palentini, è
adagiato alle pendici del monte Cafornia, una delle vette più alte dell'appennino abruzzese
(2 424 m s.l.m.). In un imbocco a nord-est dell'abitato si apre la valle Majelama che segna
il confine tra il gruppo montuoso del monte Velino a nord-ovest e il gruppo dei monti
della Magnola a sud-est. Parte del territorio è incluso nel parco naturale regionale
Sirente-Velino e nella riserva naturale Monte Velino.
Il comune comprende l'abitato di Massa e le frazioni di Albe e Forme. Il sito archeologico
di Alba Fucens è situato a pochi chilometri dal capoluogo comunale. Il valico di Fonte
Capo la Maina mette in comunicazione il territorio ad Ovindoli e agli impianti sciistici
del monte Magnola.
La Storia
Anfiteatro di Alba Fucens
I nuclei originari del centro marsicano furono abitati nel XIV secolo in seguito all'abbandono
dell'antica città di Alba Fucens da parte dei suoi abitanti. Incluso nella contea di Albe
e successivamente nel ducato di Tagliacozzo fu un feudo, durante il XIV secolo,
della famiglia Durazzo, per poi essere ceduta successivamente alla famiglia
romana dei Colonna. Il territorio passò poi sotto il controllo dei Caldora,
degli Orsini infine nuovamente dei Colonna, fino all'eversione della feudalità che avvenne
ufficialmente nel 1806.
Nel 1830 le frazioni di Albe, Castelnuovo, Antrosano e San Pelino tentarono invano di
essere incluse nel territorio comunale di Avezzano. La perdita amministrativa di tre
di queste frazioni avverrà oltre un secolo dopo: nel 1937 con la momentanea autonomia
di San Pelino che due anni dopo sarà assorbita dal comune di Avezzano[5], e nel 1959
e 1960 con l'annessione all'ente comunale avezzanese di Antrosano e Castelnuovo.
Il centro contemporaneo è il risultato della ricostruzione congiunta di due villaggi una volta
distinti, Massa e Corona, quasi del tutto distrutti dal terremoto della Marsica del 1915.
Durante la seconda guerra mondiale Massa fu sede di un comando delle SS naziste
che presidiarono la linea Gustav approntata per fini difensivi dai tedeschi nell'Italia
centrale. Il diroccato castello Orsini di Albe Vecchia fu una delle postazioni
scelte dai tedeschi tornando a svolgere, dopo tanti secoli, funzioni strategiche militari.
Per questo motivo Massa fu teatro di una significativa attività partigiana.
Il paese non fu risparmiato dai bombardamenti aerei degli Alleati; in particolare
il 12 maggio 1944 le bombe sganciate dalle fortezze volanti provocarono 41 vittime e
danni gravi.
Massa d'Albe fa parte dell'associazione nazionale Borghi autentici d'Italia. Il turismo,
prevalentemente estivo, presenta un'offerta a basso impatto ambientale prevalentemente
di tipo naturalistico e incentrata sul trekking, il biking, il bird-watching, l'alpinismo
orizzontale e il free climbing. Numerosi i percorsi da poter seguire a piedi, a cavallo
o in bici del "sentiero Slow" che collega Massa ad Alba Fucens e Magliano de' Marsi
e quelli che dall'altura di Corona a 894 m s.l.m. portano ai numerosi rifugi del monte
Velino e del parco naturale regionale Sirente-Velino.
"I prodotti tipici di Massa D’Albe e delle sue frazioni appartengono alla tradizione
regionale abruzzese, e sono arricchiti dalla forte presenza di aziende agricole,
allevamenti e pascoli montani nel territorio. Sulle tavole non mancano pasta
fresca fatta in casa, salumi, carne soprattutto bovina e ovina e formaggi freschi e
stagionati. Merita particolare attenzione la produzione di dolci, in particolare “la Croccante”
prodotta a Forme, tipico dolce fatto con mandorle e miele, e “la coperchiola di Massa”,
tipico dolce natalizio. "
Nessun commento:
Posta un commento