Nel 1993 la rivista l'Etichetta diretta da Luigi Veronelli dedicava al Montello un 'dossier' informativo di notevole evidenza. Un buon modo dunque per ricordare l'illustre enogastronomo e riscoprire gli inediti del buon e bello vivere dei tempi d'oggi.
Borghi d'Europa 'riprende' i temi di quel viaggio del gusto, per proporre all'interno dei Percorsi Internazionali, gli appunti sul Montello.
I temi scelti :
i formaggi di capra dell'azienda agricola Col dei Laghetti ; le Vie della Pizza con la Pizzeria Vesuvio a Venegazzù ; le delizie segnalate da Fabio Stefanon de La Bottega dei Sapori Crai di Pederiva di Montebelluna ; il pane di Antico Forno di Caerano san Marco ; i vini dell'azienda agricola del comm. Rosalio Pozzobon di Volpago del Montello ; l'Agribirrificio Napinta ; la cucina della Trattoria Ivano Sfoggia a Selva del Montello ; il caffè e i dolci della Pasticceria Loana di Biadene ; la Panetteria Pandolfo di Caonada .
Le tagliatelle ai funghi porcini alla Trattoria di Ivano Sfoggia a Selva del Montello
Da Giallo Zafferano : " Benvenuto autunno! Quale modo migliore di celebrare questa stagione ricca di colori caldi, sgargianti e sapori prelibati se non con un buon piatto di tagliatelle ai funghi porcini! Un primo piatto di pasta fresca tra i più classici autunnali, dal gusto intenso e avvolgente. Le tagliatelle, fatte rigorosamente a mano, hanno la porosità giusta per assorbire tutto il sapore dei carnosi funghi porcini trifolati, protagonisti popolari e indiscussi della stagione. Semplice da preparare e molto gustosa, questa ricetta succulenta è ideale per i vostri menu domenicali! Riunite a pranzo tutta la famiglia: seguendo passo passo il procedimento scoprirete i segreti per sfoggiare un perfetto piatto di tagliatelle ai funghi porcini! "
La scelta dei comunicatori e dei giornalisti di Borghi d'Europa è caduta sulla Trattoria di Ivano Sfoggia, in quel di Selva del Montello, uno dei luoghi del desiderio dei nostri Percorsi.
Ivano è per davvero un personaggio, che ha saputo e sa interpretare le tradizioni con uno spirito
inedito, al di fuori di tutti gli schemi a cui ci ha abituati una certa cucina di regime.
Ci ritorniamo sempre volentieri, a conferma che il talento, nel Montello, non è del tutto scomparso!
I COLLI MILANESI
Ma anche Milano ha i suoi Colli ....
I colli di San Colombano appaiono come una protuberanza isolata, nel mezzo della Pianura Padana, a sud della grande Milano, tra la Pianura Lodigiana e la Bassa Pavese; dista infatti circa 40 Km da Milano, una trentina da Pavia e 15 da Lodi.
È da sempre una piccola zona vitivinicola.
Una leggenda popolare, lega l'inizio della viticoltura al passaggio del frate irlandese Colombano e dei suoi seguaci, che nei primi anni del VI secolo, cristianizzarono gli abitanti dei colli e insegnarono loro la coltivazione della vite.
I riferimenti storici parlano di un vino di qualità che nasce dal laborioso rapporto fra la professionalità dell'uomo e la divina vocazionalità del territorio, premiato nel 1984 con il riconoscimento di zona a denominazione d'origine, che prende il nome del Santo Irlandese capostipite di quest'affascinante storia di uomini e territorio, la cui immagine stilizzata è diventata il marchio del vino Dop Colombano".
Concorrono a produrre questo unico vino Dop della zona le uve rosse legate alla tradizione dei Colli: la Barbera, la Croatina e l'Uva Rara.
Con la vendemmia 1995, i Colli di San Colombano sono anche zona ad Indicazione Geografica Tipica (Igt): "Collina del Milanese". Con questa indicazione vengono proposti e valorizzati soprattutto i vini monovitigni: la tipica Verdea, il Riesling, la Malvasia, il Pinot nero, lo Chardonnay; vini fermi, frizzanti, giovani, freschi e fruttati ma anche piccole partite invecchiate in botte o piccoli carati, degli ottimi spumante, charmat e metodo classico, vini tipici, caratteristici che meritano di essere conosciuti e degustati e che contengono i sapori ed i valori di un piccolo territorio collinare.