Il
Panuozzo e la Pizza nel ruoto le specialità campane provate da Borghi d’Europa
da Otto Pizza
Milano, 14
Luglio 2025- Gragnano è un paese situato a sud della città Metropolitana di Napoli,
circondato dalla catena dei Monti Lattari e famoso per la qualità della sua
Pasta Igp trafilata in bronzo, ma anche per due specialità dell’universo della
pizza campana come il Panuozzo e la Pizza nel ruoto.
Borghi
d’Europa ha potuto assaggiare queste due prelibatezze della tradizione di
Gragnano nel capoluogo meneghino, da Otto Pizza in Corso San Gottardo, a pochi
passi dai frequentatissimi Navigli.
Otto Pizza è
una piccola e vivace tana del gusto campano un po’ ancora inedito, aperto nel
2021 da Luigi De Pari, coadiuvato dalla moglie Giusy, che propone alla
ciientela affamata i cardini della tradizione di Gragnano, partendo da lievito madre derivato da grani antichi e una farina
di tipo 0, e per arrivare alle farciture originali, usando ingredienti locali
al 100%, che danno quel gusto avvolgente e saporito al palato.
Il Panuozzo è un prodotto da forno simile a una pizza farcita a mò
di panino, nato negli anni '80 e diventato una specialità locale che spicca per
croccantezza e sapore, quelli provati da Otto Pizza sono stati quello con
Provola Affumicata di Agerola e friarielli e il Panuozzo con la stessa Provla
di Agerola e la Porchetta di Ariccia.
Invece, la Pizza nel ruoto è famosa perché al posto di essere cotta
direttamente sulla base del forno, viene cotta su una caratteristica teglia
tonda e bassa, esaltando cosi sia morbidezza che croccantezza.
Le due Pizze nel ruoto provate da Borghi d’Europa sono state la
Stracciata, con impasto realizzato con farina
di grano tenero 0, germe di grano, lievito madre di "Grano Antico
Risciola", datterino rosso, stracciata di bufala, pesto di basilico
senz'aglio, olio extravergine e la Fresh, con Impasto con farina di grano
tenero 0, germe di grano, lievito madre di "Grano Antico Risciola" zucchine
e melanzane grigliate, stracciatella di bufala, lime, menta e maionese.
Non poteva mancare la proposta dolce: il Ruoto di Pizza
dolce, con Nutella, cioccolato bianco e Pan di stelle.
Vari gusti (alcuni più freschi perfetti con la calura
estiva, altri pìù classici della tradizione campana), uniti alla storicità
della tecnica di realizzazione delle due specialità che richiamano Gragnano e
alla passione messa da Luigi De Pari con la moglie Giusy, rendono Otto Pizza un
luogo del gusto tipico assolutamente meritevole di essere comunicato e
raccontato.
Correva l’anno del Signore 1976 e l’Arci-Uisp del Veneto pubblicava un libro destinato a ravvivare il dibattito civile e culturale del territorio : Treviso l’Altra.
I testi di Giorgio Dalla Barba e le fotografie di Antonio De Marco si accompagnavano agli interventi di Andrea Zanzotto, Franco Batacchi, Giangiacomo Cappellaro, Roberto Paronetto, per raccontare una Treviso ‘diversa’, ‘altra’, per l’appunto.
Un esperimento : il libro visto come veicolo di cultura socializzante e quindi sottratto ai consueti circuiti di elite,per essere consegnato alla gente, come strumento di lavoro per una approfondita ricerca sulla realtà della Marca.
Testi ed immagini non indugiavano quindi nella sterile esaltazione degli aspetti paesisticamente più noti : cercano invece di scavare sotto la superficie dell’apparente per mettere a fuoco i problemi, le contraddizioni di un ambiente che – al contrario di quanto avviene nelle solite rievocazioni trionfalistiche, ove impera la ‘cartolina’- ha per protagonista l’uomo.
Ebbene, la rilettura dello straordinario intervento di Andrea Zanzotto (” Conoscere il passato e il presente per meglio preparare il futuro”), ha convinto i giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa, a riproporre un itinerario di conoscenza su ‘quei’ temi , visti oggi. Ecco la tappa a Conegliano.
Dal Castello di Conegliano
Sotto il paese, da cui giunge lieve
l’eco indistinta della vita urbana;
lungi, offuscata dalla bruma greve,
l’ampia pianura fino al mar lontana.
Più giù tra i prati bruni casolari
su cui biancheggia il fumo dei camini ;
son se lontani, sparpagliati e rari
e ognor più fitti quanto più vicini.
(ANONIMO,1925)
Le colline di Conegliano sono diventate un punto di riferimento per i giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa.
L’Iniziativa Adriatico Ionica (IAI) è un’organizzazione internazionale nata nel 2000 e che raccoglie alcuni dei paesi che si affacciano sul mar Adriatico e Ionico. È un forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella Euroregione Adriatico Ionica. Il suo segretariato permanente ha sede nella città di Ancona, storico avamposto tra l’Europa occidentale, la Grecia e i Balcani, nella cinquecentesca Cittadella, detta anche Fortezza di Ancona.
Borghi d’Europa promuove il progetto ‘L’Europa delle scienze e della cultura’, sotto il Patrocinio della IAI.
Il borgo di Ogliano (Conegliano) era stato inserito da Borghi d’Europa nell’elenco dei beni culturali del 2018,Anno Europeo del Patrimonio Culturale, per il Percorso Internazionale Le Terre di Collina.
Nel 2021 Ogliano è stato inserito nel circuito dei borghi di collina, per poter realizzare scambi culturali finalizzati alla conoscenza e alla valorizzazione del territorio.
Così si è pensato di presentare anche la quarta tappa di Eurosostenibilità, dedicata a quando una attività nel settore finanziario può dirsi ecosostenibile , al Ristorante Pizzeria 3 Stelle, con la consulente finanziaria e patrimoniale Laura Panizutti.
Ma l’incontro con Ogliano ha significato molto per i giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa.
Soprattutto per l’incontro con la famiglia Sacchetto.
“L’azienda vitivinicola Carmina è circondata da circa 15 ettari di vigneto posto sulle colline a nord est di Conegliano, dove da sempre la vite offre il meglio di sé e dove in particolare il Prosecco ha trovato la sua dimora naturale.”
L’amore per il proprio territorio e la ricerca di tecnologie sempre nuove accompagnano la famiglia Sacchetto da ormai tre generazioni.
“Oggi come ieri, realizziamo i nostri prodotti con la stessa passione.”
Così l’abbinamento di vini ineccepibili con temi culturali di grande respiro, è avvenuto in
modo del tutto naturale, senza forzature o preoccupazioni pubblicitarie.
La famiglia Sacchetto esprime le proprie convinzioni producendo vini semplicemente buoni.
Non vi sono grandi discorsi, ma percepiamo una discrezione che viene dalla Madre Terra e che si apprezza anche nei silenzi di una natura mai nemica.
In Cantina, “Tradizione e tecnologia convivono in Carmina, creando un’azienda innovativa ma attenta ai saperi che si tramandano da generazioni. Tecnologie avanzate, attenzione al territorio, cura di ogni pianta, vendemmia manuale e concimi naturali sono alcuni degli elementi che donano ai nostri vini quell’equilibrio naturale che li distingue. La cantina creata da nostro padre utilizzando tecnologia e macchinari d’avanguardia è la migliore garanzia per non alterare il vino nelle sue caratteristiche più naturali e che utilizza al minimo prodotti chimici, per rispettare ed esaltare al massimo la personalità dei vini di queste colline.”
Così in questo 2025 dedicato alle Terre di Collina, l’incontro con la cultura dei ‘cicchetti’ veneti, è stata ‘bagnata’ al meglio con CUVÉE CONEGLIANO VALDOBBIADENE PROSECCO SUPERIORE EXTRA DRY DOCG cuvee.
“La Cuvèe “C” nasce dalla felice intuizione di unire alla vivace briosità del prosecco giovane un tocco di vino ottenuto da uve passite. Si è così creato uno spumante che si distingue per la spiccata personalità degli intensi profumi di frutta e fiori e dei sapori lunghi e freschi. La raccolta delle uve viene fatta a mano selezionando le vigne migliori per esposizione ed età. La vinificazione avviene separatamente ed a temperatura controllata per circa 40 giorni. Per la spumantizzazione si utilizza il metodo Charmat per mantenere ed esaltare i profumi freschi dell’uva unendoli a sapori sapori eleganti e ad una spuma ricca e cremosa.”
” Così, ritrovare l’umano nelle sue radici,salvare le peculiarità delle piccole patrie regionali e locali,indagarne il passato, la “memoria”,in relazione con la struttura ambientale lungo il decorso storico, servirà a conoscerne meglio i problemi dell’oggi per affrontarli con maggiore energia e chiarezza di idee…Conoscere il vero volto della madre terra, o della propria piccola terra,nel quale restano impressi i segni del lavoro,tnato spesso sanguinoso, delle moltitudini oppresse nel passato, e che insieme conserva l’autorià di una armonia creata dalla natura e anche dall’uomo, è di estrema importanza,perchè costituisce una ben solida base per dar fiducia a una scommessa positiva sul futuro ” (Andrea Zanzotto)
Ecco perchè abbiamo scelto la famiglia Sacchetto e i vini dell’Azienda Carmina.